A 500 donne verrà proposto di anticipare l’esecuzione dell’Hpv e del Pap test. Diecimila lettere in partenza per l’adesione al programma di controllo sul colon retto
VITERBO – A partire dai prossimi giorni, il coordinamento dei Programmi di screening della Asl di Viterbo, contatterà 500 donne di età compresa tra 25 e 39 anni e tra 40 e 64 anni alle quali verrà proposto di eseguire l’HPV test e il Pap test, anticipando la data degli appuntamenti già programmanti, al fine di diminuire i tempi di attesa.
Questa azione di prevenzione è stata resa possibile grazie alla preziosa collaborazione dell’équipe ostetrica presente nella rete consultoriale aziendale, che garantirà la completa apertura delle agende per il mese di agosto, e alla sinergia messa in campo con la Asl Roma1 per la centralizzazione degli esami relativi al virus HPV, nel rispetto delle indicazioni e delle direttive regionali.
Così come per il programma di screening oncologico del cervicocarcinoma, anche gli altri due programmi attivi presso l’azienda sanitaria locale, di screening del tumore della mammella e del colon retto, beneficeranno di un incremento importante di attività.
Obiettivo: il recupero progressivo di prestazioni che hanno subito un rallentamento nell’erogazione durante il periodo di pandemia da COVID – 19. Nello specifico, per quanto riguarda la prevenzione del tumore del colon retto, stanno già partendo in questi giorni 10 mila di lettere di adesione al programma di screening, anche in questo caso pienamente operativo grazie alla collaborazione garantita dalle farmacie territoriali come centri di consegna e di raccolta delle provette.
Infine, per lo screening mammografico, nei calendari già attivi, nelle prossime settimane verranno programmati appuntamenti dedicati alle donne sintomatiche e ai follow up.
“Nel rispetto delle regole del distanziamento, che questo periodo di emergenza Coronavirus impone – spiega Maria Teresa Rocino, programmi di screening della Asl -, lo screening oncologico, a livello nazionale, non si è mai fermato e ha cercato sempre di raggiungere la popolazione di riferimento. Tuttavia, i dati pubblicati dall’Osservatorio nazionale screening parlano di una oggettiva difficoltà nel mantenimento degli abituali flussi di attività: oltre 4milioni di inviti e 2milioni e 500mila test di screening in meno nel 2020 rispetto al 2019 che si sono tradotti in tutta Italia in ritardi di 5 mesi per lo screening del tumore del collo dell’utero, di 4 mesi e mezzo per quello della mammella e di 5 mesi e mezzo per lo screening colon rettale”.
“Su precisa indicazione della Regione Lazio, anche la nostra Asl – spiega il direttore generale, Daniela Donetti -, tradizionalmente sempre tra le migliori a livello regionale per tasso di adesione nei programmi di screening, ha scelto di mettere in campo uno sforzo aggiuntivo considerevole, al fine di invertire la rotta, di ridurre i tempi di attesa e di potenziare queste linee di attività determinanti sotto il profilo della prevenzione e della diagnosi precoce. Da questo punto di vista, agosto sarà un mese pienamente operativo”.