L’onorevole Rotelli ha contestato più volte l’intervento del Ministro dell’Interno. Dure le parole di Alessandro Battilocchio che ha riscattato il “sonno” di Forza Italia
ROMA – L’intervento del Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, che doveva riferire sui fatti di Valentano è stato davvero imbarazzante.
Ricostruzione approssimativa degli eventi, lacune misteriose e colpa scaricata sugli uomini in trincea, prefetti e questori.
A dir la verità, l’unico in servizio attivo, era il Prefetto di Viterbo, Giovanni Bruno che è stato applaudito dall’intera aula per come ha dovuto gestire (da solo) l’ emergenza.
Non è stato smentito lo scoop de La Verità. Anzi. Confermati tutti i dettagli che il quotidiano ha minuziosamente ricostruito nell’inchiesta.
“C’era un monitoraggio da parte delle forze di polizia sui camper che si muovevano sull’Aurelia dal 13 agosto, non una scorta come è stato impropriamente riportato” precisa il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che, probabilmente, ha dimenticato il significato delle virgolette.
“Il 13 agosto alle 20.45 agosto scorso in via Aurelia tra Livorno e Cecina è stato controllato un gruppo di circa 40 camper con a bordo una cinquantina di persone che, seppure sollecitati, non hanno fornito indicazioni sul luogo dove erano diretti limitandosi a dire di essere diretti al Sud.
Sui camper non veniva riscontrata la presenza di materiali o strumenti per la diffusione sonora.
Non emergendo evidenze di forme di illegalità che legittimassero misure restrittive o di carattere cautelare, non sarebbe stato possibile adottare provvedimenti che ne avrebbero potuto impedire giustificatamente il proseguimento del viaggio” ha continuato la Ministra.
“Al controllo alcune delle persone fermate sono risultate gravate da precedenti di polizia per invasione di terreni o edifici, reato che è tipicamente oggetto di contestazione nei confronti di organizzatori e partecipanti al rave party”, ha aggiunto.
“Solo alle prime luci del 14 agosto il personale operante poteva effettivamente quantificare il numero delle presenze che ammontavano a 4mila persone, comprese famiglie con bambini. I servizi di controllo e di cinturazione hanno avuto l’effetto di scongiurare che nell’area prescelta venisse a concentrarsi un numero di persone ben superiore, ipotizzato fino a 30mila”.
“Peraltro – ha sottolineato – il mancato raggiungimento delle presenze preventivato dagli organizzatori, sarebbe proprio da ricondurre all’attività svolta in quelle ore dalle forze di polizia che avrebbe fatto recedere numerose persone – in particolare giovani – dall’iniziale intento di partecipare al rave”.
Nel suo intervento ha massacrato il servizio di intelligence italiano beffato dall’abilità di diecimila persone di usare le chat di Telegram.
“L’iniziativa è stata organizzata sul web attraverso canali privati nei quali veniva condiviso solo l’invito a partecipare evitando dettagli utili ad individuare la località precisa e la data. Gli organizzatori avevano chiesto l’assoluta segretezza, riservandosi di dare indicazioni solo nell’imminenza evento. Questo escamotage ha consentito di far convergere contemporaneamente sul sito una massa di persone da diverse direttrici di marcia che si sono mimetizzate approfittando dell’intenso traffico di Ferragosto”.
Se si sono “mimetizzate” 10mila persone figuriamoci come possiamo sentirci al sicuro con i terroristi.
“E’ dunque fugato l’assunto – ha sottolineato la ministra – secondo cui le forze dell’ordine non abbiano percepito lo spessore del rischio. Peraltro – ha aggiunto – all’evento hanno partecipato tanti stranieri e nessuna polizia europea ci ha fornito indicazioni sulla programmazione del raduno”.
Aggiungiamo anche il pensiero dell’onorevole Mauro Rotelli di Fratelli d’Italia: