CIVITAVECCHIA – Riceviamo e pubblichiamo – Mi ero ripromesso di scrivere due righe sulla discussione che preceduto l’approvazione della mozione per il conferimento della cittadinanza onoraria alla Senatrice Liliana Segre e credo sia giusto farlo per dare un resoconto più dettagliato di quello che è avvenuto all’interno del Consiglio Comunale.
La mozione in oggetto, presentata dei colleghi Tarantino e Scilipoti con le firme del sottoscritto come capogruppo PD e dalla capogruppo M5S Lucernoni, per una serie di circostanze casuali è arrivata in discussione proprio nel giorno in cui la maggioranza si è trovata senza i numeri sufficienti per essere tale.
In verità non ritenevo che un riconoscimento simbolico come la cittadinanza onoraria ad una personalità di così grande spessore, sicuramente la più nota testimone italiana della Shoah, potesse trovare delle obiezioni o delle perplessità tra i banchi del Consiglio perché in questo caso il dibattito dovrebbe esulare dall’appartenenza politica di ciascuno.
Si parla di una donna straordinaria, superstite dell’Olocausto, nominata recentemente Presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, che ha avuto il merito, per usare le parole del nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella quando il 19 gennaio 2018 la nominò Senatore a vita, di «avere illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale».
Ebbene le mie previsioni si sono rivelate sbagliate perché il sindaco Tedesco e la sua maggioranza non hanno votato la mozione… si sono infatti astenuti con una motivazione che ritengo risibile. Secondo il primo cittadino si sarebbe dovuto prima contattare la Senatrice per verificare se fosse disponibile a venire a Civitavecchia per ricevere in presenza il riconoscimento e poi, solo in caso di assenso, procedere con il conferimento della cittadinanza onoraria.
Evidentemente una puerile scusa perché la Sen. Segre ha ricevuto questo riconoscimento a Roma come a Napoli e in tantissime altre città d’Italia, dal Comune di Aosta a quello di Reggio Calabria, senza l’onere di doversi spostare, data anche la veneranda età, per accettare un’onorificenza simbolica che in sostanza conferisce prestigio soprattutto alla città che la delibera.
Ebbene al momento del voto ho capito che quell’astensione, scaturita dopo una richiesta di sospensione del Consiglio da parte della maggioranza, è stata concordata per aver visto che tutta la minoranza avrebbe comunque avuto i numeri per approvare la mozione in ogni caso dunque se non si fossero verificate queste condizioni di palese inferiorità di Tedesco e della sua residuale maggioranza, la mozione per il conferimento della cittadinanza onoraria alla Senatrice Liliana Segre sarebbe stata bocciata e la nostra città avrebbe dovuto sopportare la perenne vergogna di una simile decisione.
Per concludere ho fatto mettere a verbale dal Segretario Generale la delibera di Consiglio Comunale per il riconoscimento formale della cittadinanza Onoraria, così come da impegno della mozione approvata lunedì, dovrà essere istruita e portata all’approvazione del Consiglio entro sessanta giorni e dunque vigileremo affinché quanto previsto nel nostro regolamento venga rispettato.
Il Capogruppo del Partito Democratico
Marco Piendibene