Amministrazione e movimenti per l’ambiente dovrebbero chiedere spiegazioni al numero uno di Arpa, Marco Lupo. Vi spieghiamo il perché…
VITERBO – Roma ha finalmente un sindaco, Gualtieri. Avrà finalmente una giunta e quindi un assessore che si occuperà del problema rifiuti. Per l’emergenza rifiuti è stata scelta l’antropologa Sabrina Alfonsi. La Capitale non ha una sua discarica. La “cloaca” scelta per smaltire ogni ben di Dio è la Tuscia. Viterbo. Precisamente Monterazzano.
Il disastro del piano rifiuti regionali, al di là delle responsabilità politiche che approfondiremo nei prossimi giorni, al momento sono in capo ad una viterbese, la vetrallese Flaminia Tosini.
Procedure che, alla luce del suo coinvolgimento in procedimenti penali con il “figlioccio” di Manlio Cerroni, Valter Lozza, andrebbero ritirate e approfondite anche da parte dell’autorità giudiziaria.
Ci sono tre impianti TM (trattamento meccanico) a sud di Roma: Società CSA di Ambroselli a Castelforte (Lt) di Giuliano Enrico; Refecta a Cisterna di Latina di Giuseppe Traversa e la Ecosystem a Pomezia di Luca e Massimo Ortolani.
Prima di capire se questi tre centri siano in regola con le leggi europee sul trattamento dei rifiuti cerchiamo di capire cosa dovrebbero fare.
Tutto dovrebbe iniziare con l’avvio del Rifiuto indifferenziato residuo (cioè che derivi dal una raccolta differenziata superiore al 65% di cui almeno il 50% sia rappresentata da organico- questo rifiuto per la cronaca dovrebbe avere una percentuale di organico inferiore al 15%) nel Centro di trattamento il codice utilizzato è comunque il CER (20.03.01, “rifiuto urbano indifferenziato”), ma il primo problema nasce su questo punto…. Il rifiuto che arriva in questi centri rispetta queste caratteristiche? E chi li controlla??.
Ma cosa accade a questo rifiuto? Il rifiuto viene triturato, vagliato, a seconda delle tecnologie presenti deferizzato e imballato, ovviamente la parte finale dovrebbe essere il CSS che va verso i temovalorizzatori, mentre la sottovagliatura finirà in discarica come 19.12.12 (anche conosciuto come la panacea di tutti i mail!!)
La parte di CSS normalmente viene imballata mentre la sottovagliatura (che deve essere smaltita in discarica) resta sfusa
Dall’esame del procedimento in parola, appare evidente come lo stesso possa essere considerato un “trattamento meccanico” rilevante ai fini della riqualificazione del rifiuto urbano in entrata in “rifiuto speciale non pericoloso” in uscita.
Siamo sicuri che i rifiuti in uscita siano stati trattati con tutte le attenzioni del caso?
A quanto ci risulta i tre impianti svolgerebbero questa attività con un’autorizzazione senza specifiche che gli consente di “interpretarla all’uso” e all’ombra dell’ombrello di Marco Lupo il tutto al difuori del piano regionale dei rifiuti della Regione Lazio.
Il regime di emergenza sta facendo chiudere diversi occhi, in particolare quelli del numero uno di ARPA, Marco Lupo. Già il cognome, in questo specifico ambito, incute paura. Vedere come lavora ci inorridisce.
Scarsi, troppo scarsi e blandi i controlli sui rifiuti che escono da quei tre impianti. Lui è alla guida di un ente preposto al controllo che controlla poco e che ha scarsa attenzione per la salute dei cittadini.
I viterbesi vogliono sapere i rifiuti in arrivo da CSA, Refecta ed Ecosystem possono essere conferiti in questo modo, e vorrebbero anche sapere perché i rifiuti di alcuni impianti non vengono accettati dalla discarica di Albano e invece vengono smaltiti da quella di Viterbo?? Vorrebbero anche sapere se è vero che gli impianti non sono a norma. Se corrisponde al vero che oltre a trattare i rifiuti solo in modo meccanico utilizzino anche attrezzature non rispondenti alla normativa europea. Piccoli dubbi a cui bisogna dare risposte. Il sindaco di Roma ha già anticipato il fatto che investirà subito 40milioni di euro e la preoccupazione è che finiscano nel posto sbagliato.
A Viterbo, per il momento, solo il Partito Democratico per bocca di Luisa Ciambella sta cercando di tenere alta l’attenzione. Sarebbe il caso che anche i partiti del centrodestra la seguissero in queste sue pressanti richieste di effettuare controlli immediati e periodici sui rifiuti stoccati dentro gli invasi di Monterazzano.