VITERBO – Pensavamo fosse la presentazione del suo ultimo libro, “Senza Paura”, l’ occasione dell’ incontro che si è svolto ieri sera con il deputato Alessandro Zan al teatro Caffeina, invece, claim della serata, il continuo rigurgito del deputato contro Salvini e Meloni, rei di non aver permesso al suo disegno di legge di essere approvato. A sostenerlo la senatrice Alessandra Maiorino e a moderare l’ incontro il consigliere pentastellato al Comune di Viterbo Massimo Erbetti.
“Una destra sovranista che ha stretto accordi con quell’ Orban che con le sue leggi omotransfobiche sta portando l’ Ungheria verso la dittatura, così come la Polonia che ha istituito “Lgbt free zones”. Questi i riferimenti culturali della destra italiana. Meloni e Salvini hanno dovuto raccontare fake news sul mio disegno di legge per strizzare l’ occhio al proprio elettorato più retrogrado”. Inevitabile per Zan non tacciarli di ogni colpa, infilandoci sommessamente anche il partito di Matteo Renzi.
“Dopo l’ approvazione alla camera, al senato è cambiato qualcosa, se Italia Viva ci avesse sostenuto convintamente le cose sarebbero andate diversamente. Il loro tentativo di trovare una mediazione con la Lega, culturalmente anni luce lontana da noi, avrebbe portato ad uno svuotamento e deturpamento della proposta di legge.
La responsabilità politica è chiara se Italia Viva non si fosse sfilata non sarebbe iniziato il boicottaggio del Ddl. Un agire politico spregiudicato che se ne frega di persone, vite e sentimenti”.
Anche se i “franchi tiratori” non risultano essere i citati, viste le affermazioni pubbliche più volte ribadite del loro secco no all’ approvazione della legge contro l’ omotransfobia senza le opportune modifiche.
Sulla stessa onda la la senatrice Alessandra Maiorino che presenta con grande enfasi, Viterbo come città che si è aggiudicata il prossimo Lazio Pride, cosa che non corrisponde al vero. “Per la destra esiste solo l’ uomo e la donna, la femmina e il maschio, tutto il resto sono condizioni che possono essere tollerate ma non considerate “normali”: Le nuove generazioni fortunatamente stanno andando verso un’ altra direzione. Nonostante questa battuta d’ arresto proseguiamo ancora più convinti sulla nostra strada. Oggi è stato finalmente pubblicato il bando per l’ attribuzione dei 4 milioni di euro per progetti di sportelli di ascolto e centri rifugio per persone Lgbt, quindi siamo più forti che mai”.
Lazio Pride a Viterbo
Viterbo è al momento in lizza per ospitare il prossimo Pride del Lazio, e Zan spera molto in questo momento d’ incontro e sulle nuove generazioni che puntano al cambiamento.
“Dobbiamo organizzare sempre più Pride perché fanno bene alle città, impongono una riflessione forzata ma benefica, oltre a colori, allegria e gioia ci portano a ragionare sulle discriminazioni.
Non dobbiamo farci prendere da mestizia e scoramento per ciò che è accaduto, dobbiamo andare avanti soprattutto con il sostegno delle nuove generazioni, i diciottenni voteranno al senato alle prossime politiche, saranno quindi determinanti e decisivi per cambiare lo status quo. La politica non può farci tornare indietro, se i sovranisti, io li chiamo così, dovessero prendere il potere non è escluso che facciano una legge come quella di Orban in Ungheria”.
“Senza Paura”
Infine, finalmente, si parla del suo libro “Senza Paura”.
La solitudine di lui adolescente alle prese con un’ omosessualità indichiarabile, ed un padre emblema del patriarcato, che non aveva messo in conto un figlio gay a mettere in discussione le sue sedimentate e retrograde certezze.
Alessandro salta a piedi pari il momento dell’ adolescenza.
“Un momento magico di scoperta di sé, del mondo e del futuro, che io ho dovuto posticipare a data da destinarsi, perché non c’entravo niente con quella società dove non trovavo il mio posto.
Venivo da un paese in provincia di Padova, anche se ancora non era affermata la Lega, il brodo culturale era quello. Non sapevo cosa fare di me, mi sentivo solo e senza punti di riferimento, avevo preso una cotta per il mio compagno di banco, ma non potevo dichiaralo agli altri amici, omofobi e razzisti perché cresciuti così. Ero solo, celavo emozioni e sentimenti, fino a quando è arrivata la tecnologia “superboomer” del televideo di Videomusic che dava spazio ad annunci per incontri, dove bastava lasciare un messaggio ad una segreteria telefonica. Ho conosciuto così il ragazzo a cui ho dato il primo bacio”.
Grazie al programma Erasmus prende il volo per l’ Inghilterra, dove si sente finalmente libero. Poi il rientro in Italia, ma non a casa, “ho continuato a vivere da solo facendo diversi lavori, dal cameriere, al professore d’ informatica alle scuole serali”.
Il lieto fine però lo attende. Il padre dopo un suo intimo e personale percorso si riavvicina in punta di piedi al figlio “quando mi sono candidato alla Camera dei deputati distribuiva i miei volantini nei bar frequentati dai suoi amici apertamente omofobi. Mio padre era cambiato”.