La Giunta regionale mira a far diventare il Consorzio unico per lo sviluppo industriale soggetto attuatore dei fondi strutturali degli investimenti europei e dei finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Bypassando completamente l’organo esecutivo, l’unico che dovrebbe essere preposto alla gestione di questa delicata materia. Forse perché la nomina di Francesco De Angelis va oltre la scadenza della legislatura?
ROMA – Colpo di mano dell’amministrazione Zingaretti che prova a “scippare” alla Giunta regionale la gestione dei fondi strutturali degli investimenti europei e dei finanziamenti del Pnrr.
Per affidarli al Consorzio unico per lo sviluppo industriale guidato dall’esponente ciociaro del Partito Democratico, Francesco De Angelis, da poco nominato. Che, come prevede la legge n. 1 del 2020, dura in carica quattro anni.
Il tempo necessario per gestire il tutto anche con una amministrazione (si vota al massimo tra 15 mesi) di diverso colore politico.
Lo prevede l’articolo 8 della proposta di legge n. 320 “Legge di stabilità regionale 2022” in discussione in questi giorni in Consiglio regionale: “Il Consorzio… può svolgere le funzioni di organismo intermedio o di soggetto attuatore dei fondi strutturali e di investimento europei nonché del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”.
Questa decisione è stata contestata con fermezza dal consigliere di Fratelli d’Italia, Massimiliano Maselli: “Non condividiamo l’impostazione che si vuole dare al consorzio industriale unico. Lo si vuole far diventare un soggetto attuatore dei fondi strutturali degli investimenti europei e dei finanziamenti del Pnrr, ma abbiamo già Lazioinnova, una società regionale che si occupa di questo. Non vorrei che diventasse un altro strumento per fare assunzioni. Per il resto si tratta di una manovra che non contiene novità, un provvedimento molto piatto”.
In effetti le perplessità di Maselli sono condivisibili sia per il fatto, come ricordato dall’esponente di FdI, che sarebbe più consona per la gestione dei fondi strutturali degli investimenti europei e dei finanziamenti del Pnrr da parte di LazioInnova.
Ma anche per il fatto che appare quantomeno azzardato “spogliare” la Giunta regionale di un ruolo così importante per affidarlo ad una entità costituita da pochissimo tempo. Ci sono le competenze giuste per gestire i fondi del Pnrr?
In ultimo una considerazione politica. Come diceva Andreotti: a pensar male si fa peccato ma quasi sempre si indovina.
Il Consorzio unico per lo sviluppo industriale è guidato dal dem Francesco De Angelis e l’articolo 1 contenuto della legge “Misure per lo sviluppo economico, l’attrattività degli investimenti e la semplificazione” approvata a febbraio 2020, prevede che “gli organi del Consorzio unico durano in carica quattro anni”.
Questo significa che De Angelis potrà gestire i finanziamenti del Pnrr anche se, come probabile, tra poco più di un anno il centrodestra tornerà a governare la regione Lazio.
Una “manovra” che va sicuramente fermata dall’opposizione. Come minimo, una decisione così importante merita una approfondita analisi nelle commissioni competenti ed è inopportuno inserirla in una legge di Stabilità per approvarla in pochissime ore.