TARQUINIA – «Come ha osato togliergli la possibilità di vedere i figli crescere, di portare a compimento i suoi mille progetti? È intollerabile». Queste le parole di Saskia, moglie di Dario Angeletti, il biologo dell’università della Tuscia vittima della furia omicida del reo confesso Claudio Cesaris il 7 dicembre alle Saline di Tarquinia, in un intervista al settimanale Oggi.
“Ho una sola speranza – dice la madre dei due figli avuti col professore – che quel pazzo abbia sparato all’improvviso, senza che Dario avesse modo di accorgersi che la sua vita finiva in quell’istante”.
“Quella che è successa – prosegue Saskia – è una cosa troppo assurda perché la si possa comprendere. Un incidente o un malore si possono accettare, ma mi chiedo come sia possibile che un uomo abbia osato togliere la vita al mio compagno, che non aveva nessuna colpa”.
Sabato mattina, alle 11, come da noi anticipato, si svolgerà la cerimonia laica presso il Polo Universitario dell’Unitus a Civitavecchia a Piazza Verdi. Il feretro entrerà però da via della Vittoria e se il tempo lo permetterà si svolgerà all’aperto.
In tanti si sono stretti e si stringeranno al dolore della compagna Saskia, dei due giovani figli, delle sorelle Maria Elena e Roberta. Il professor Angeletti era molto conosciuto e stimato e soprattutto benvoluto per la sua grande disponibilità.