TARQUINIA – Torna a prendere la parola l’ex sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola che risponde al Pd in merito alle imminenti elezioni provinciali.
«Mi si accusa di gettare fango sul Pd – afferma Mazzola – ma chi mi critica fa finta di non capire che io sto criticando la politica personalistica che da troppo tempo si fa nella Provincia di Viterbo, quella che io definisco «la politica dei Cimini».
Questo metodo ha portato a perdere tutti i Comuni più importanti. Il tutto per una lotta interna per acquisire la supremazia nel partito e negli enti locali. Faccio alcuni esempi. Ronciglione: doppia lista; Montefiascone: idem come sopra; Tarquinia: nessun o dei dirigenti provinciali ha detto che una candidatura del Pd rompeva le alleanze di centrosinistra. Errore ripetuto per ben due tornate elettorali. Civita Castellana: idem con strategie diverse ma sempre perdenti, anche qui stesso errore per due volte. Ed ancora Viterbo: doppia lista del Pd per far perdere l’altra anima all’interno del partito; Vetralla: si candida il vice sindaco che si era dovuta dimettere poco prima per problemi giudiziari.
Ora spero che risolva positivamente il tutto ma, se come ci piace affermare «siamo diversi», in questi casi non è opportuna la candidatura. Il giovane coordinatore del Pd tarquiniese dovrebbe studiare un po’ di più le dinamiche provinciali prima di addentrarsi in risposte e critiche fuori dalla sua portata. Perdendo tutti questi comuni non ci sono più i numeri per la Provincia e per i consigli di amministrazione delle varie società della stessa Provincia».
«Veniamo alle candidature – prosegue Mazzola – La Maremma non è assolutamente rappresentata e questo da ben tre elezioni provinciali.
Per il Pd attuale la Provincia finisce alla Cassia. Perché Celli o Leoni non sono stati candidati? Tarquinia rappresenta la seconda città del viterbese.
Ho più volte sostenuto che un consigliere provinciale serve anche alla sezione, per poter meglio rappresentare i cittadini a maggior ragione in questo momento che a Tarquinia il Pd è all’opposizione.
Più volte ho letto e sentito ripetere la frase: «Dopo Mazzola, il nulla».
Io non ho nessuna responsabilità nelle sconfitte elettorali a partire dal 2017. Sono stato messo in minoranza perché provavo a far ragionare politicamente la sezione ma soprattutto chi si era candidato. Sostenevo, e lo faccio ancora, che dopo10 anni che il Pd aveva espresso sia il Sindaco che il Presidente dell’Agraria, era ora di dare il giusto spazio ad un rappresentante del centro, forza che ci ha sempre sostenuto nei vari mandati.
Altra cosa, è vero che ho usufruito dei voti provenienti da destra. Voti intercettati mentre la destra era spaccata.
Ho usato la lite per un beneficio elettorale a vantaggio di tutta la coalizione di centrosinistra. Non ho fatto accordi precedenti il voto e non mi sono fatto usare. È ben diverso cedere la presidenza della Provincia ed amministrare con Forza Italia.
Molti si chiedono perché il Pd o alcuni dei suoi iscritti esprimono tanto livore nei miei confronti.
Forse perché dico sempre quello che penso e perché non ho peli sulla lingua; forse perché se il mio partito sbaglia sono pronto a criticarlo; forse perché ho portato avanti battaglie giuste contro il PD regionale che voleva costruire la superstrada sulla Valle del Mignone; forse perché ho dato tanto spazio agli assessori, sicuramente sbagliando, considerato che oggi sono i primi a criticarmi; forse perché qualcuno non ha preso incarichi diretti in Comune».
«Voglio sottolineare – conclude Mazzola – che quando abbiamo finito di amministrare il Comune di Tarquinia- ed io sono stato fino all’ultimo lì da solo- siamo usciti completamente puliti senza alcun procedimento penale in corso. Siamo stati un’amministrazione onesta, trasparente e leale che ha lavorato tantissimo per la città come una squadra, poi rovinata dalle ambizioni personali.
Queste persone da me cosa vogliono?
Cosa mi vogliono contestare?
Che contesto una politica che ha portato il centrosinistra all’opposizione in tantissime città e paesi della Provincia?
Per quali scopi: elettorali o personali?
Nessuno può smentire quello che sto cercando di portare avanti ovvero l’idea di ricostruire un centrosinistra unito senza pensare oggi a chi sarà il candidato a sindaco. Sono pronto anche ad un confronto pubblico con questo giovane coordinatore o con chi mi accusa».