Raccolta firme per cacciare l’iscariota politico da Palazzo dei Priori
VITERBO – La congiura del PNRR e la gola di gestire i soldi che arriveranno a pioggia dall’Europa hanno ubriacato i forza italioti che sono riusciti nell’impossibile. Cancellare Forza Italia dall’ultima roccaforte rimasta nel Lazio.
Cancellati ovunque. Non ultimo ieri anche Roma Città Metropolitana ha dato il ben servito al partito che meglio di chiunque altro rappresenta la politica dell’inciucio.
La bandiera sventolata dentro Palazzo Gentili dal trattore bolsenese Andrea Di Sorte e portaborse del senatore Francesco Battittoni ha tagliato quell’ultimo sottile filo che teneva il sindaco di Viterbo, Giovanni Arena, asserragliato sulla poltrona da sindaco.
Fantastica la dichiarazione rilasciata al Corriere di Viterbo: “Abbiamo un’occasione unica di sfruttare i fondi del Recovery Plan – conclude -. L’arrivo di un commissario, che gestirebbe solo l’ordinaria amministrazione, è un’ipotesi da scongiurare”.
Sempre i soldi al centro della politica ma questa volta non basta. Il ridicolo poi lo ha raggiunto quando ha dichiarato: “Non vedo perché si debba dare valenza politica a dinamiche esterne al Comune“.
Raimondo Vianello avrebbe detto: “Ci è o ci fa“.
Sulla testa del sindaco Giovanni Arena pendono già 15 firme di sfiducia raccolte in poche ore dagli ormai ex alleati: FdI, Lega e Fondazione. Meloniani, salviniani e santucciani dicono di essere pronti ad andare fino in fondo, salvo retromarce dell’ultimo momento che in politica sono sempre possibili. Pressoché impossibile è invece che Forza Italia accetti le condizioni poste dal senatore leghista Umberto Fusco al collega e sottosegretario di Forza Italia Francesco Battistoni: le dimissioni del neoeletto Romoli e il ritorno alle urne a Palazzo Gentili.
Le firme raccolte, come detto, al momento sono 15: 6 Fratelli d’Italia, 7 Lega e 2 di Fondazione.
All’appello manca quella di Paola Bugiotti, che i bene informati danno pronta a rientrare in Forza Italia dopo il passaggio nella Lega.
Da domenica sera è iniziato nel centrodestra un concitato giro di consultazioni, telefoniche e non, tra gruppi consiliari e dirigenti.
Per niente apprezzato anche lo sventolio della bandiera forzista nell’androne di Palazzo Gentili da parte del coordinatore provinciale Andrea Di Sorte.
Adesso mancano le firme della Frontini e dei suoi consiglieri eletti e poi il panettone firmato sarà consegnato al segretario generale che sarà costretto a chiamare il Prefetto Giovanni Bruno per procedere all’immediato commissariamento di Palazzo dei Priori.
A primavera si vota. Forza Italia e Partito Democratico andranno sicuramente insieme al M5S e Leu per buona pace di tutti.