Ieri sera a Viterbo si respirava aria nuova, aria di libertà ritrovata. Quella morbosa cappa di oppressione politica spazzata via insieme a tutta Forza Italia
VITERBO – Chi pensava che l’ormai ex sindaco della Città dei Papi, Giovanni Maria Arena, si spaventasse del suo futuro dorma sonni tranquilli.
Come Obama a fine mandato fu ingaggiato per fare conferenze sulle sue guerre in giro per il mondo; Matteo Renzi diviso tra Dubai e i Tribunali di Roma, la notizia di Giovanni Arena disoccupato ha scatenato la caccia all’ingaggio come sassofonista (dal vivo) nei migliori locali della città.
Visto che di politica c’ha sempre capito poco e non ha avuto mai le palle per alzare la voce contro chi lo stava danneggiando, oggi potrà dare libero sfogo alle sue passioni musicali.
Anche perché, in alternativa, nessuno gli permetterà di tornare a giocare dentro Palazzo dei Priori dopo l’ennesimo sgarbo portato a termine con l’elezione di Alessandro Romoli a Palazzo Gentili.
I suoi amici di partito hanno capito che la cosa questa volta è seria ed hanno iniziato a chiamare a destra e manca per cercare di far cambiare idea ai colleghi di Fratelli d’Italia, Lega, Fondazione, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Associazione Nazionale Partigiani, Circolo Anziani del Dopolavoro Ferroviario, Ego Sum Leo, Neocatecumenali, sindaci oppressi ed ex trombati.
Romoli disposto a cedere assessori ma non lo stipendio. Addirittura c’è chi pensa di fare una giunta a sostegno di Arena con un solo assessore di Forza Italia. Poi ci sono i sindaci della provincia di Viterbo intenti a calmare le acque che in realtà sono calmissime.
L’occasione di spazzare via Forza Italia e quel che rimane della vecchia politica stantia che tanto disgusta è stata troppo forte. Il senatore Francesco Battistoni è riuscito nell’impresa più ardua della storia azzurra in provincia di Viterbo dal ’94 ad oggi. Far cadere un sindaco del proprio partito, far detestare quello della Provincia appena eletto (anche se ha cambiato più partiti lui che pelle un serpente anziano) e andare definitivamente tra le braccia della sinistra viterbese.
Frantumare il centrodestra e cancellare per sempre Forza Italia dallo scenario politico cittadino. Adesso potrà dedicarsi a tempo pieno al suo futuro collegio elettorale nelle Marche.
Dall’altra parte però la storia è stata vissuta non come una tragedia ma, viceversa, in una sorta di liberazione che ieri è stata festeggiata come fosse Capodanno.
C’è chi auspica le dimissioni di Romoli. Sarebbe cosa buona giusta e l’occasione per tornare alle urne la prossima primavera in tutte e due gli enti che oggi rappresentano il decadentismo azzurro.