Smantellamento impianti nucleari: Sogin pubblica online i dati di avanzamento dei lavori di “decommissioning”

• Nel 2021 accelerano le attività di decommissioning che registrano costi di avanzamento per circa 120 milioni di euro, il miglior risultato da quando la Società è stata costituita
• L’azienda si è dotata nel corso dell’anno di un processo di controllo rigoroso che permette di misurare l’avanzamento fisico del decommissioning che, assieme a quello economico, conferma l’efficacia e l’efficienza dell’operato attuale di Sogin
• Sogin ha migliorato le performance in termini di avanzamento delle attività di decommissioning dimostrando di poter raggiungere, a fine 2021, un risultato di avanzamento fisico del 7,2%, un dato molto superiore alla media del 1,4% annuo relativo ai venti anni precedenti
• Al 31 dicembre 2021 il personale Sogin sarà di 858 unità, rispetto alle 924 unità presenti al 31.12.2020, di cui circa 550 unità a presidio della sicurezza nucleare dei siti che è stata sempre garantita anche nei periodi più critici della pandemia
• È stata avviata e gestita nel rispetto dei tempi e della procedura previsti dal D.lgs. 31/2010 la consultazione pubblica per la realizzazione del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e del Parco Tecnologico, con una significativa partecipazione di stakeholder rilevanti

ROMA – L’Amministratore Delegato di Sogin, Emanuele Fontani, ha illustrato ieri al Consiglio di Amministrazione, presieduto da Luigi Perri, i risultati di avanzamento dei lavori di decommissioning previsti al 31.12.2021. Questi dati, nel rispetto degli obblighi di trasparenza e pubblicità richiesti, sono stati pubblicati su una pagina apposita del sito sogin.it.
Nel 2021 l’adozione di un nuovo modello di rendicontazione dei costi, che prevede l’introduzione del loro riconoscimento a fronte di un effettivo avanzamento fisico delle attività e non solo di un impegno di spesa, ha semplificato anche le voci dei costi gestionali che passano da 5 a 3 (costi di struttura, costi di avanzamento e costi ad utilità pluriennale).

Si registra, nonostante le difficoltà collegate alla pandemia, un costo di avanzamento del decommissioning per circa 120 milioni di euro (comprensivi di almeno 85 milioni conteggiati con il precedente sistema regolatorio), il miglior risultato da quando la Società è stata costituita.

L’avanzamento fisico della commessa nucleare è del 7,2%, oltre mezzo punto superiore alle previsioni che erano del 6,6%, con un cumulato complessivo dal 1999 ad oggi pari al 35,5% (28,3% al 31.12.2020).

Questi risultati confermano le previsioni del piano industriale 2020-2025 e l’impegno della Società nell’accelerare le attività di decommissioning, ottimizzare i costi e mantenere in sicurezza gli impianti, nel rispetto dei territori, dei lavoratori e dell’ambiente, grazie ad una pianificazione dei controlli efficiente e rigorosa.

Nel 2021 le principali attività svolte nelle centrali nucleari sono state: nella centrale di Latina è entrato in esercizio l’impianto Leco per estrarre e condizionare i fanghi radioattivi; nella centrale di Trino è stata completata la rimozione dalla piscina dei purificatori dei componenti “attivati”; nella centrale di Caorso sono terminate la ricostruzione del deposito temporaneo Ersba2 e la realizzazione della waste route, mentre è prevista per l’inizio del 2022 la conclusione delle spedizioni delle resine; nella centrale del Garigliano è terminata la realizzazione del nuovo radwaste e la bonifica dell’ultima delle tre trincee.

Per quanto riguarda gli impianti nucleari, le principali attività hanno riguardato: nell’impianto Ipu di Casaccia la conclusione dello smantellamento delle apparecchiature di ricerca e fabbricazione di elementi di combustibile ad ossidi misti uranio-plutonio, che erano contenute all’interno di scatole a guanti; nel sito di Bosco Marengo sono state portate a termine tutte le attività di decommissioning previste dalla Fase1; nel sito Eurex di Saluggia, dopo aver aggiudicato la gara alla fine del 2020, sono stati riavviati i lavori di realizzazione del Complesso Cemex che permetterà di solidificare i rifiuti radioattivi liquidi presenti; nel sito Itrec di Rotondella stanno terminando le opere civili del deposito temporaneo annesso all’Impianto Cementazione Prodotto Finito, per il quale è stata lanciata la gara che sarà assegnata nei primi mesi del 2022.

Il 2021 è stato anche l’anno dell’avvio dell’iter di consultazione pubblica per la localizzazione del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico, che coinvolge sette Regioni, la prima nel suo genere in Italia.

Dal 7 settembre al 24 novembre, si è svolto il Seminario Nazionale, che ha visto un’ampia adesione con oltre 160 partecipanti e gli interventi dei rappresentanti qualificati di Istituzioni, Enti locali, associazioni, comitati, organizzazioni datoriali e sindacali dei territori e di singoli cittadini.

Il 15 dicembre la pubblicazione degli atti del Seminario Nazionale ha aperto la seconda fase della consultazione che porterà alla predisposizione della CNAI, la Carta Nazionale Aree Idonee.

Nel corso dell’anno sono state avviate, con il supporto operativo della controllata Nucleco, le attività di bonifica previste dall’accordo con il Commissario Unico per la bonifica delle Discariche. Sono iniziate anche le attività di ricerca indicate nell’Accordo con l’Ispettorato Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole per sviluppare soluzioni innovative che garantiscano la tracciabilità dei prodotti agricoli e agroalimentari in base alla presenza di isotopi naturali al loro interno.

Inoltre, è stato rinnovato il Protocollo d’intesa con il Comando Tutela Ambientale e Transizione Ecologica dell’Arma dei Carabinieri, che amplia la collaborazione, ormai decennale, nelle operazioni di contrasto, recupero e messa in sicurezza di sorgenti radioattive orfane.

Nel corso dell’anno la Società è stata impegnata in un’azione di rafforzamento dei presidi di legalità interni, tuttora in corso, per verificare anche eventuali criticità gestionali collegate al passato.