Atti persecutori, minacce, armi abusive e violazione del divieto d’ avvicinamento tra i reati commessi
VITERBO – Nel pomeriggio dello scorso 31 dicembre personale della Squadra Mobile ha eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti di un cittadino di nazionalità egiziana, residente a Viterbo, indagato per i reati di atti persecutori, minaccia e porto ingiustificato di arma da taglio, in seguito ad una serie di episodi commessi tra agosto 2020 e dicembre 2021 verso la ex compagna e il suo attuale fidanzato.
L’ uomo, era destinatario di un provvedimento di ammonimento del questore, misura che lo stesso ha violato e che, sulla base di una ulteriore denuncia presentata dalla parte offesa, ha portato all’emanazione della più incisiva ordinanza cautelare.
Sempre gli operatori della Squadra Mobile, nella mattinata di sabato 8 gennaio 2022, hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un cittadino domiciliato a Viterbo, indagato per il reato di atti persecutori nei confronti della sorella per fatti commessi nel capoluogo dal novembre 2020 fino allo scorso 3 gennaio. L’indagato, tra l’altro, era anche destinatario della misura di prevenzione della sorveglianza speciale nonché della misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti della figlia, provvedimenti che lo stesso ha ripetutamente violato e che, sulla base di una ulteriore denuncia presentata a suo carico, hanno portato all’aggravamento dell’originaria ordinanza restrittiva.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.