Il Consiglio regionale ha nominato i tre delegati che parteciperanno alle votazioni. L’asse Pd-Fi non funziona e lascia fuori Simeone
ROMA – Il Governatore parteciperà al voto per l’elezione del Presidente della Repubblica ma prende meno voti di Vincenzi. L’esponente di FI, vicino a Fazzone, superato da Ghera (FdI) nonostante “l’accordicchio” con il PD. Regge l’asse FdI Lega.
L’asse PD, M5S e Forza Italia non ha pagato. La votazione che si è tenuta stamane nell’Aula del Consiglio regionale del Lazio per eleggere 3 dei 58 delegati che parteciperanno all’elezione del Presidente della Repubblica con deputati e senatori, ha portato a clamorose sorprese.
Sono stati nominati Marco Vincenzi con 31 voti, Nicola Zingaretti con 29 (entrambi del PD) e Fabrizio Ghera (capogruppo di Fratelli d’Italia) con 11 voti. “Fulminato” in zona Casarini il fazzonianoPino Simeone che ha raccolto solo 10 voti.
Dietro questi numeri, però, si nascondono tante verità. Un accordo tra Forza Italia e il Partito Democratico (film che abbiamo visto recentemente nella tornata elettorale delle provinciali) ha provato a mandare in Parlamento, per eleggere il successore di Mattarella,il forzista Pino Simeone, ma le ciambelle non sempre riescono con il buco. Ne sa qualcosa l’esponente pontino vicino a Fazzone e, suo malgrado, il Governatore del Lazio Nicola Zingaretti.
La modalità di voto (segreto) prevede che ogni consigliere puòesprimere sulla scheda due nominativi e il Lazio, come tutte le altre regioni, può nominare tre rappresentanti a patto che venga garantita anche l’opposizione. Ed è proprio per l’elezione del rappresentante della minoranza che si è aperto lo scenario, ormai un’abitudine nel Lazio, di un “accordicchio” tra PD e Forza Italia. Con una parte di maggioranza che ha votato Simeone e in cambio, molto probabilmente (visti i numeri e i risultati), Forza Italia ha dirottato i suoi voti su Vincenzi. Il risultato prodotto da questo pastrocchio è stato: Simeone si è fermato a 10 voti, molto al di sopra dei 3 che gli ha potuto garantire il Gruppo consiliare che presiede ma comunque insufficienti, e Vincenzi ha portato il suo bottino personale a 31. E quest’ultimo risultato non avrà sicuramente fatto piacere al Presidente Zingaretti che ha “subito” il sorpasso del suo collega di partito.
Come detto, quindi, il capogruppo di Fratelli d’Italia, Fabrizio Ghera, accompagnerà Zingaretti e Vincenzi in Parlamento per eleggere il successore di Mattarella grazie agli 11 voti raccolti alla Pisana. Voti che sono il frutto di un asse di opposizione sicuramente più coeso e leale rispetto a quanto, soprattutto negli ultimi mesi, abbiamo visto fare da Forza Italia nel Lazio. L’asse tra Fratelli d’Italia e Lega, nel Lazio, è più saldo che mai.