L’attuale giudice di Cassazione ha già avuto esperienze politiche come deputata e presidente della Commissione Giustizia
VITERBO – I tempi delle scelte dei candidati sindaco per il post Arena si vanno ad accorciare molto rapidamente.
Mentre il centrodestra ha già fatto molti incontri proficui (Lega, Fratelli d’Italia e Fondazione) nel centrosinistra le cose sembrano essere un pochino più complesse.
L’unica certezza è l’identikit del candidato che sarà, con tutta probabilità, una donna. Sul fronte uomini, infatti, la maggior parte degli esponenti politici maschi sono improponibili o perdenti di natura. Ecco allora che il cerchio si stringe intorno ad Alessandra Troncarelli e Donatella Ferranti.
La prima è già stata assessore anche nel Comune di Viterbo con sindaco Michelini. Esperienza che le è valsa poi la promozione al fianco di Nicola Zingaretti nella giunta della Regione Lazio.
Il suo impegno però non è arrivato alla fine perché ha davanti a se ancora un anno e mezzo di mandato.
Davanti al suo no la scelta potrebbe ricadere su un’altra donna molto importante ed influente a Viterbo ed è quella dell’attuale giudice di Cassazione, Donatella Ferranti.
Nata a Tarquinia (Viterbo) da genitori entrambi insegnanti, cresce a Tuscania, studia a Viterbo e si laurea in giurisprudenza nel 1979 all’Università “La Sapienza” di Roma. Il primo lavoro è nell’amministrazione dell’ospedale di Viterbo, quindi nel 1981 partecipa al concorso nazionale per uditori iniziando la carriera in magistratura.
Alle elezioni politiche del 2008 viene eletta alla Camera dei Deputati, nella circoscrizione Lazio 2 nelle liste del Partito Democratico.
Alle elezioni politiche del 2013 viene rieletta deputata nella medesima circoscrizione.
Nella XVII legislatura è stata Presidente della 2ª Commissione permanente Giustizia della Camera dei deputati.
Non è più ricandidata alle elezioni politiche del 2018, in quanto esclusa dalle liste del Partito Democratico.
Nel 2018, terminato il mandato parlamentare, è stata nominata Giudice presso la Corte di Cassazione.
Su di lei puntano in molti e potrebbe sicuramente mettere d’accordo le varie anime del Partito Democratico dilaniato da faide interne che durano ormai da anni e che ha lasciato in eredità politici che rappresentano più o meno il nulla non avendo un seguito così importante da poter ambire alla candidatura ufficiale da parte del Partito Democratico.