RONCIGLIONE – È nato a Ronciglione il movimento “Domus”, un movimento di idee che si fonda e trae ispirazione da una visione realistica delle problematiche che affliggono l’attuale società, avendo verso di esse un approccio non opportunistico ma pragmatico e concreto. Un movimento che si prefigge innanzitutto lo scopo di “produrre idee” con l’obiettivo di favorire e suscitare un confronto concreto e costruttivo con quelle realtà che intendono candidarsi a guidare il nostro paese.
I primi componenti ad aver aderito al progetto sono: Alessia Colonna, Americo Mascarucci, Giammarco Casani, Fabio Troncarelli, Giovanni Galotta e Valentina Vinci.
SCOPO DEL MOVIMENTO
Le varie peripezie sociali, attraversate negli ultimi 15 anni, stanno imponendo una evoluzione profonda (ancora non del tutto compresa) rispetto al modo di fare politica, e di concepire “un movimento” che, tramite le proprie idee, si propone di far politica e animare un confronto. L’ideologia che un tempo, forse un po’ dogmaticamente, forniva il senso e l’identità di appartenenza ad uno schieramento, è diventata frammentaria, scomposta a tal punto da creare situazioni divergenti ed opposte; da un lato si sono create (o si stanno creando) radicalizzazioni che tendono a far quadrato intorno a qualcosa che è ormai passato, di contro si stanno formando dei coaguli sociali che “accettano la politica” solo come un male necessario.
Comprensibilmente stiamo vivendo un periodo di transizione piuttosto volatile. Comprendere una situazione, senza fare scelte affrettate e di comodo, è da sempre la giusta chiave per una possibile futura affermazione, che non sia volatile come il periodo storico (ormai post-ideologico) che stiamo vivendo.
Il disimpegno verso le attività amministrative dilaga ormai da molto tempo, di fatto siamo arrivati ad una vera e propria crisi della partecipazione politica in generale, ma in particolar modo, questo preoccupante fenomeno, è presente prevalentemente nella fascia dei più giovani. Questa crisi si manifesta attraverso la progressiva distanza psicologica tra l’individuo ed il sistema sociale, tra i cittadini e le istituzioni, tra i governati ed i governanti e tra le regole che presiedono la vita privata dell’individuo e quelle, invece, che definiscono e guidano il comportamento di chi governa il sistema politico. Questa distanza si fa sempre più presente, sino a diventare così pregnante da sembrare quasi insormontabile.
Ci proponiamo quindi di far riavvicinare la gente non ad un “male minore” (seppur necessario) ma a ciò che dovrebbe realmente essere il partecipare alla cosa pubblica, ideale virtuoso, non opportunistico e soprattutto di concreto servizio verso le necessità della comunità. Vicinanza non solo espressa in modo intensivo, spesso anche in forma posticcia, nell’ultimo periodo del mandato, ma praticata per tutto l’arco temporale in cui esso si svolge.
PERCHE’ DOMUS?
Parola latina che tutti ben conosciamo, vuol dire “casa”. Un insieme di situazioni concentriche: casa è il “focolare domestico” il luogo dove si sviluppa un nucleo familiare; casa è la famiglia più le persone ad essa care e vicine; casa è la comunità a cui si appartiene, espressione di usi, di costumi, di tradizioni e di “ospitalità”; casa è la territorialità che collega più comunità tramite prodotti agro-alimentari, origini storiche, idiomi linguistici; casa è la nazione di appartenenza … e via discorrendo. Ma perché Domus e non Casa? Perché siamo nel cuore latino d’Italia, siamo i discendenti di quella prima metropoli, diventata prima regno, poi repubblica e poi impero, quella metropoli che ha dato definitivamente il là alla “civiltà occidentale” … quindi un antico idioma mai tramontato che ci lega alla nostra storia.
Le parole chiave del movimento Domus su cui fondare una buona amministrazione sono:
SOSTENIBILITÀ
Rappresenta la parola quasi d’obbligo da tenere in considerazione per far si che questo periodo transitorio sfoci in qualcosa di socialmente non cancerogeno, per far si che gli eccessi diventati quasi disinvolti e consueti, non pregiudichino l’avvenire delle nuove generazioni.
ECONOMIA
Senza un’economia sana e funzionante non c’è aggregazione sociale che possa affermarsi e prosperare con soddisfacente equilibrio. Un’economia che sia sana in modo da ricondurla al concetto d’una plurale sostenibilità e non alla spregiudicatezza di piccole porzioni sociali che purtroppo la manipolano con “pochi patemi d’animo”, Quindi vivere una transizione che ci sta conducendo verso un’ovvia era post-idealista deve insegnarci a far tesoro di un’eredità storica che ha visto proliferare sgradevoli eccessi.
LAVORO
Rappresenta la base di un’economia funzionale ed ha un valore triplice; è sia un mezzo che un fine, ma soprattutto occorre comprendere che è un bene; soltanto un’economia sana e funzionante può davvero produrlo e renderlo sufficientemente stabile.
FUTURO
Obiettivo e parola riassuntiva di tutto quanto detto … Se non abbiamo una “Casa”, se non diventiamo sostenibili, se non incominciamo e pensare ad una economia “sana” e se non produciamo lavoro … “non c’è Futuro”.
COSA SIGNIFICA IL LOGO
Riassume tutti questi concetti mitigando ogni forma di ideologia. L’Essenzialità è espressa dalle foglioline simbolo di attenzione verso la natura, mappa simbolica di un ipotetico agglomerato urbano non soffocato dalla cementificazione … quindi lo sviluppo di una “Domus” naturale che rispetti gli individui tanto quanto l’habitat a cui essi appartengono. Le scritte poste sulla destra sono volte avanti, quindi al Futuro. La scritta Domus centrale funge da cappello in quanto è il fulcro del tutto. I colori rosso mattone chiaro e scuro rappresentano il frutto del lavoro, della produzione e dell’umano ingegno (idealmente il mattone in cotto), il verde la natura dalla quale non possiamo prescindere.