Sbugiardati i consiglieri regionali che stando al governo della Regione nulla hanno fatto a tutela dell’ambiente, del territorio e soprattutto dei cittadini
CIVITAVECCHIA – Come da programma, stamattina si è completata la Conferenza dei Servizi sul progetto di Biodigestore di Ambyenta Lazio (era stata sospesa il 25 u.s. per l’assenza del Rup), che la Regione Lazio vorrebbe catapultare sul territorio della città.
Decisamente contrario il Comune di Civitavecchia, che attraverso il Sindaco è ricorso anche al Regio Decreto 27 luglio 1934 n. 1265 per vietare l’attivazione dell’impianto.
A niente sono valsi i pareri fortemente negativi dei Comuni, della Asl Rm4, della Sovrintendenza archeologica e delle associazioni ambientalistiche: a dispetto di tutto, la Regione Lazio ha confermato di voler andare avanti.
«Ho fatto mettere a verbale», dichiara il sindaco Tedesco, «la nostra assoluta contrarietà avvalendomi di tutti i poteri che la legge mi offre a tutela dell’ambiente e della salute dei miei concittadini.
La Conferenza dei servizi si è svolta in un clima surreale e ne scaturisce un provvedimento sicuramente pregiudizievole per la nostra città e per il nostro territorio.
Ancora una volta la Regione, che attraverso i suoi rappresentanti tanto parla di ambiente e salute, si è dimostrata in netta contrapposizione con il territorio e con le sue esigenze che puntualmente abbiamo posto all’attenzione della Conferenza dei servizi.
Ci opporremo con tutte le nostre forze e con tutti i mezzi a nostra disposizione presso le sedi competenti affinché questo scempio non trovi attuazione.
Ringrazio le associazioni ambientaliste che, uniche, sono fattivamente intervenute, e prendo atto che la politica, quella solo ed esclusivamente parlata e che governa la Regione, non ha offerto alcun valido apporto se non semplici parole prive di contenuti sostanziali».
«Ho sostenuto il sindaco con orgoglio» ha detto il vicesindaco Manuel Magliani, assessore all’Ambiente, «nella scelta di invocare l’art. 216 del Regio Decreto del ’34, non per accettare una servitù ma per vietarla, riscontrando con rammarico di non aver avuto alcun tipo di sostegno da parte di chi ha qualificata rappresentanza del territorio sia in Comune e sia presso la Regione Lazio. Questo progetto va avanti da un anno e non c’è stata alcuna iniziativa da parte dell’opposizione locale (che è maggioranza in Regione), per scongiurarne l’approvazione. Si va avanti con decisione per porre rimedio ad una decisione scellerata che vuole trasformare questo territorio in una pattumiera».
La nota aggiuntiva al parere del sindaco Tedesco messa a verbale alla Conferenza dei servizi
«Il Sindaco di Civitavecchia, preso atto del parere motivato non favorevole espresso più volte dal Comune di Civitavecchia, attraverso il Rappresentante unico dell’amministrazione qui presente e che conferma e si associa, e versato in atti, del parere non favorevole dei Comuni limitrofi, del parere non favorevole della Sovrintendenza anche così come integrato oggi, conferma il parere assolutamente non favorevole del Comune di Civitavecchia.
Tenuto conto altresì del parere negativo espresso in data 24 gennaio 2022 agli atti della Conferenza dei Servizi dal Dipartimento di prevenzione della ASL RM 4, ribadito in data 25 gennaio 2022 nel corso della precedente Conferenza dei servizi, parere che si fonda sulle risultanze dello studio epidemiologico condotto dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale della Regione Lazio e che qui deve intendersi riportato e integralmente trascritto, ritenute insuperabili le criticità complessivamente prospettate dal parere stesso, ritenuto applicabile alla fattispecie in esame il Regio Decreto 27 luglio 1934 n. 1265 ai sensi dell’art. 216, nella sua qualità di Ufficiale Sanitario e nell’interesse della salute pubblica ritiene necessario vietare l’attivazione dell’impianto e in tal senso esprime formalmente il suo divieto, anche ad integrazione del parere dal rappresentante unico prot. 93343 del 25 novembre 2021».