ROMA – Si è svolta venerdì mattina, presso il Tar del Lazio a Roma, l’udienza tra il Comune di Allumiere e alcuni candidati che hanno partecipato al famoso “concorsone” per chiedere l’annullamento della graduatoria. Concorso che ha permesso l’assunzione anomala di decine di persone e che vede oggi alla sbarra anche il sindaco del Comune che si trova sui Monti della Tolfa, Antonio Pasquini.
L’azione del ricorso predisposto dall’avvocato di Civitavecchia, Pierluigi Bianchini, riguarda il concorso riservato agli “Amministrativi Cat. C1, CCNL Funzioni Locali”.
Nel dettaglio il ricorso prende spunto dalla determinazione n. 52 del 28/02/2020, con la quale il Comune di Allumiere approvava il bando di “Concorso pubblico per l’assunzione a tempo pieno ed indeterminato di n. 5 Istruttori Amministrativi – Cat. C1 Funzioni Locali, con riserva di n. 1 posto al personale interno dell’Ente”.
L’articolo 5 del bando di concorso prevedeva l’espletamento di una prova preselettiva, in esito
alla quale venivano ammessi alle successive prove concorsuali i primi venti classificati “che
abbiano conseguito il punteggio di almeno 21/30, includendo comunque i pari merito al 20°
posto”.
A differenza di quanto riportato nel bando pubblicato in Gazzetta Ufficiale, con verbale n. 1 del 30/06/2020 la Commissione giudicatrice decideva di ammettere alle prove concorsuali “unitamente i candidati che avranno ottenuto nella prova di preselezione il punteggio minimo prestabilito di 31/45”.
Il risultato ormai lo ricordano tutti in quanto l’argomento occupò le cronaca nazionali per un bel po’ di tempo.
Furono ritenuti idonei ben 107 candidati contro i 20 stabiliti.
Uno dei ricorrenti si classificava al quinto posto nella graduatoria definitiva (prima tra gli idonei non assunti) conseguendo il punteggio totale di 77 (prove scritte: 49; prova orale:28).
A luglio dello scorso anno, infine, la giunta comunale decise di sospendere gli effetti della graduatoria finale del concorso pubblico.
Prima di questo atto amministrativo, il G.I.P. presso il tribunale di Civitavecchia notificava, al Presidente della commissione d’esame, avviso di giudizio immediato nell’ambito del procedimento penale n. 3989/21 R.G.N.R. per i fatti relativi allo svolgimento della procedura concorsuale.
Successivamente la Procura della Repubblica di Civitavecchia notificava l’avviso di conclusione delle indagini ai tre membri della commissione d’esame, al sindaco del Comune di Allumiere e a quattro partecipanti al concorso.
Non solo questo ma, qualche giorno prima dell’udienza di venerdì, qualcuno ha suggerito di modificare il piano triennale delle assunzioni in modo da mettere al riparo l’amministrazione da pesanti richieste risarcitorie.
Questo ultimo atto è stato duramente contestato durante l’udienza e il giudice pur ribadendo che al momento non c’è necessità di sospendere in via cautelare i provvedimenti, nel momento in cui si entrerà nel merito si potranno evidenziare tutte le gravi anomalie amministrative compiute.
L’amministrazione comunale ha motivato il mancato annullamento della procedura nei confronti degli assunti, sulla base di un ipotetico danno erariale per “un eventuale azione risarcitoria promossa dagli interessati”.
In buona sostanza il Comune di Allumiere sacrifica un principio cardine di ogni democrazia,
precetto costituzionale irrinunciabile ed espressione di ogni società civile, per un impossibile
danno erariale conseguente ad una sentenza con la quale il giudice del lavoro dovrebbe “annullare o dichiarare nullo il licenziamento” comminato in ragione di una procedura di assunzione nulla per grave quanto manifesta illiceità . E’ palese che il danno erariale paventato è praticamente impossibile in quanto nessun giudice del lavoro potrebbe disporre la reintegra nel posto di lavoro di chi quel posto di lavoro lo ha conseguito in virtù di un contratto nullo. Nullità causata da una serie di condotte illecite gravi al punto da dare origine a diversi procedimenti penali.
Ci sono decine di persone che hanno ottenuto il lavoro grazie all’illecita condotta tenuta da alcuni membri della commissione.