Tra i migliori, 14 premi su 20 vanno nello stivale. L’azienda dell’anno è pugliese, il miglior evo è campano, e per il Lazio, azienda di Terracina spicca tra le eccellenze
ROMA – Si è alzato il sipario su Flos Olei 2022, tredicesima edizione della prestigiosa guida dedicata al mondo dell’olio extravergine di oliva di qualità, curata dall’esperto internazionale Marco Oreggia (che ne è anche editore), giornalista e critico enogastronomico, consulente di importanti testate del settore agroalimentare. Ha maturato la sua esperienza tecnica nel mondo della degustazione in seguito ad una serie di qualifiche professionali. È assaggiatore ed iscritto all’ elenco nazionale di tecnico ed esperto di olio vergine ed extravergine di oliva. È autore di vari libri e guide nel settore elaiotecnico e fautore di diverse manifestazioni sul mondo enogastronomico in Italia e all’estero, e dalla giornalista enogastronomica Laura Marinelli, con la collaborazione di importanti esperti del settore olivicolo. Il volume, realizzato come di consueto in duplice lingua (italiano-inglese e italiano-cinese), seleziona e racconta le migliori 500 aziende olivicole del pianeta, provenienti da 55 nazioni differenti: l’ultima aggiunta è il Sultanato dell’Oman. Mentre 763 sono gli oli extravergine recensiti in guida, sui 967 giunti al Concorso. Un vero e proprio atlante dell’olivo che comprende anche 88 cartografie mondiali, con le due nazioni regine della produzione, Italia e Spagna, divise per regioni. Un’accurata descrizione delle varietà autoctone, abbinamenti gastronomici olio-cibo e una grande quantità di informazioni storiche e culturali fanno in generale della guida un prezioso vademecum tematico, indispensabile per tutti gli appassionati. Non mancano ovviamente i premi. “L’assegnazione del premio non dipende tanto dai valori organolettici degli oli presentati, quanto dalla costanza qualitativa di ogni realtà produttrice nel corso degli anni e dal valore aggiunto che questa apporta al territorio in cui si colloca. Infatti l’extravergine risente, già dopo qualche mese di vita, di una graduale flessione delle sue cariche aromatiche: per questo non abbiamo legato strettamente il riconoscimento all’exploit del singolo olio”, afferma Oreggia.
Tra le aziende premiate con i 100/100esimi che, dopo un’importante crescita nel tempo, hanno ormai raggiunto il traguardo stabile di eccellenza che li colloca nella Hall of Fame
Si tratta dell’italiana Azienda Agricola Comincioli (Lombardia) e della spagnola Casas de Hualdo (Castilla-La Mancha) che si uniscono alle 6 realtà già presenti: le italiane Frantoio Bonamini (Veneto), Frantoio Franci (Toscana), Azienda Agraria Viola (Umbria), Americo Quattrociocchi (Lazio) e le spagnole Castillo de Canena e Aceites Finca La Torre (entrambe dell’Andalucía). Sui 20 riconoscimenti della The Best ben 14 sono stati assegnati ad aziende italiane. A completare il quadro due realtà in Spagna e una rispettivamente in Francia, Croazia, Grecia e Cile. In particolare il titolo di Azienda dell’Anno è andato alla pugliese Olio Intini e quello per il Migliore Olio Extravergine di Oliva dell’Anno all’Itran’s della campana Madonna dell’Olivo. Mentre l’Azienda Emergente è la toscana Società Agricola Il Borro.
Ma la grande novità del 2022 è sicuramente la nascita del premio The Green Farm, conferito all’azienda capace di riporre maggiore attenzione alle pratiche di agricoltura sostenibile: ad aggiudicarsi l’importante riconoscimento è stata la spagnola Aceites Nobleza del Sur
Gli altri nomi italiani inseriti nelle varie categorie della The Best sono:
Frantoio di Riva (Trentino), Il Borgo del Melograno (Emilia Romagna), Azienda Agricola La Ranocchiaia (Toscana), Emozioneolio (Marche), Azienda Agricola Alfredo Cetrone (Lazio), Olio Mimì (Puglia), Azienda Agricola Vincenzo Marvulli (Basilicata), Tenute Pasquale Librandi (Calabria), Frantoi Cutrera (Sicilia), Società Cooperativa Agricola Agrestis (Sicilia), Azienda Agricola Sebastiana Fisicaro – Frantoio Galioto (Sicilia).
Quelli fuori dai confini nazionali: Aceites Oro Bailén – Galgón 99 (Spagna), La Magnanerie (Francia), Červar (Croazia), Noan (Grecia), Agricola Pobeña (Cile). Sono infine quattro gli Special Awards, riconoscimenti al di fuori del comparto produttivo conferiti a chi, attraverso il proprio lavoro, promuove e diffonde la cultura dell’olio. In questa occasione il Premio L’Importatore dell’Anno va alla statunitense Olio2go, il Premio Il Ristorante dell’Anno al danese The Samuel, il Premio Il Giornalista dell’Anno a Sabrina Giannini con la trasmissione Indovina chi viene a cena in onda su Rai 3, e il Premio Speciale Cristina Tiliacos giornalista e preziosa collaboratrice della Guida improvvisamente mancata, a Luciana Baldoni del CNR – Istituto di Bioscienze e Biorisorse.
“Nella guida abbiamo selezionato le migliori aziende produttive a livello mondiale, guidiamo il consumatore nella scelta orientata all’eccellenza e nella scoperta che sono ormai abbattute le frontiere della qualità e che si ottengono ottimi risultati produttivi in tutti e cinque i continenti. Cina, Giappone, Brasile, India e altri luoghi che si stanno affermando ogni anno di più sul mercato internazionale. Pensiamo a realtà come Argentina, Cile, Uruguay, Sudafrica, Australia e Nuova Zelanda. Oppure a paesi mediterranei in forte crescita nel mercato olivicolo di alto livello, come Croazia, Francia, Slovenia e Marocco”, conclude Oreggia, già pronto per selezionare i migliori del 2023.
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B.F.