Frontini, Sberna, Ciambella e Troncarelli le più gettonate ma ad oggi, solo l’ambiziosissima “E’ ORA” già spende e spande in piena campagna elettorale
VITERBO – Il successore di Giovanni Arena sarà sicuramente donna. A meno di clamorosi colpi di coda dell’ultimo momento. Quattro donne pronte a rimettere in piedi le macerie lasciate da Forza Italia che ha bombardato il centrodestra come Putin con l’Ucraina.
Tutti sanno perché Forza Italia ha preferito la morte di Arena puntando su un impalpabile e mestierante della politica come Romoli. Alla fine qualcuno la verità la racconterà davvero. Se non sarà un essere umano a farlo il tempo e i centinaia di gabbiani che pasteggiano a Monterazzano porteranno a galla i motivi di una disputa non politica ma di mero potere decisionale.
Detto questo tornano alla politica. Le donne ormai sono inferocite e da una parte hanno anche ragione. Con sindaci come Michelini prima e Arena poi la desertificazione della città è cosa evidente già prima della pandemia e della guerra.
Serve un tocco di colore. Il rosa. Quattro donne ai nastri di partenza. Chiara Frontini la più determinata. Brava, ambiziosissima ma con un seguito piuttosto discutibile viste anche certe inquietanti presenze e il primo punto all’ordine del giorno già stabilito con il Lazio Pride.
Poi c’è Antonella Sberna. Moglie di Daniele Sabatini. Ancora non è chiaro in quale partiti militino entrambi. Lo sono come la sella del cavallo. Meglio due staffe che una. Poi c’è Luisa Ciambella. Le si è rotta le scatole di un Partito Democratico inconcludente e tenterà il colpaccio. Infine Alessandra Troncarelli. Quest’ultima assessore regionale è la candidata da battere. Ha dimostrato capacità, altruismo ed è stata sempre disponibile con tutti. Il problema della Troncarelli sono i partiti a sostegno. Pensiamo a quello dell’attore Carlo Calenda guidato da Giacomo Barelli avvocato. Non riescono a mettere insieme i nomi per completare una lista figuriamoci se sono in grado di intercettare voti (che non hanno mai avuto).
Fratelli d’Italia è sul fiume a pesca con Gianmaria Santucci. La Lega è in profonda crisi d’identità e rischia di fare la fine del M5S (sparire).