VITERBO – Alla luce dell’intensificarsi delle violenze e delle conseguenti gravi emergenze umanitarie in Ucraina, la Croce Rossa Italiana lancia una urgente raccolta fondi finalizzata al sostegno delle enormi necessità cui stanno dando risposta senza sosta i volontari della Croce Rossa Ucraina. Le donazioni potranno essere erogate con le modalità descritte sul sito web ufficiale www.cri.it/emergenzaucraina/ .
Il Presidente della Croce Rossa di Viterbo Marco Sbocchia ha dichiarato: “Seppur le donazioni in denaro – da effettuare esclusivamente tramite il canale ufficiale- siano da preferire in quanto più facilmente impiegabili per le reali esigenze in continua mutazione, su indicazione del Comitato Nazionale, la CRI di Viterbo ha attivato, dalla giornata del 1 marzo una raccolta di farmaci e presidi sanitari:
Paracetamolo (varie formulazioni), Acido acetilsalicilico (varie formulazioni), Ibuprofene (varie formulazioni), Sodio Bicarbonato (varie formulazioni), Vitamina B1, Vitamina B12, Soluzione fisiologica 0,90 %, Soluzione glucosata 5 % e 33 %, Ringer lattato, Acqua ossigenata, Disinfettanti a base alcolica e non alcolica, Betadine, Glucometri, Strisce ricarica glucometri, Cerotti premedicati, Garze sterili, Guanti chirurgici, Garze idrofile, Altri materiali (elenco completo e aggiornato su www.criviterbo.it)”
Non potranno essere presi in carico materiali diversi da quelli elencati.
Il punto di raccolta è presso la Sede della CRI di Viterbo in Strada Mammagialla (traversa di Strada Teverina) aperto dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 13.00 e il giovedì dalle 16.00 alle 18.00 (per altri orari è preferibile prendere appuntamento).
Per ulteriori informazioni è possibile contattare lo 0761/270957 o scrivere a viterbo@cri.it.
Si comunica inoltre che è attiva la mail emergenza.ucraina@cri.it per le richieste di ricongiungimento familiare – Restoring Family Links”.
“Confidiamo nella proverbiale generosità della Popolazione Viterbese che anche in questa grave emergenza umanitaria, siamo sicuri, si mobiliterà a favore dei più vulnerabili”. Conclude Sbocchia.