Gagnarli (M5S): “Gli operatori potranno contare su una norma all’avanguardia per sostenere e incentivare le produzioni agricole biologiche”
ROMA – Dopo un lungo iter e oltre dieci anni di attesa, e dopo che una forte strumentalizzazione del testo ne ha provocato una battuta di arresto, il Parlamento ha finalmente approvato in via definitiva la legge “Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico”. L’Italia è un Paese leader in Europa nel comparto con 2 milioni di ettari coltivati e 80mila imprese certificate. La Toscana è la sesta regione italiana con oltre 143.600 ettari pari al 7,2 per cento del totale e circa 5.300 operatori. Le coltivazioni più interessate sono le colture foraggere (43mila), i cereali (24mila), l’olivo (16mila ettari) e la vite (15mila).
“Gli imprenditori agricoli che hanno investito, e continuano a farlo in maniera consistente, in questa tipologia di pratica agricola – dichiara la deputata Chiara Gagnarli, Capogruppo M5S in commissione Agricoltura alla Camera – hanno ora finalmente un quadro normativo chiaro e innovativo, che crediamo potrà supportare e promuovere la loro attività”
Tra le novità previste dalla normativa troviamo l’introduzione del marchio bio italiano, la revisione dei controlli sulle certificazioni per dare maggiore tutela a consumatori e imprese, l’istituzione di un tavolo tecnico per le produzioni biologiche, la previsione di un piano d’azione nazionale triennale, un piano nazionale per le sementi bio, un fondo per lo sviluppo della produzione biologica, il riordino normativo della formazione professionale degli operatori del settore e i distretti biologici.
“Proprio per sviluppare il comparto e poter così raggiungere i target previsti dalle strategie comunitarie, emanate nell’ambito del Green Deal, nonché della prossima Politica Agricola Comune (PAC) – spiega la Gagnarli (M5S) – nel fondo correlato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, abbiamo stanziato 300 milioni di euro esclusivamente dedicati alla creazione di contratti di filiera e di distretto biologici, di cui si attendono a breve i bandi.”