Il candidato 2020 Rizzo: “la cronica carenza di organico della polizia locale non permette il vigile di quartiere, inutile fare propaganda”
VITERBO – E’ il “Progetto San Faustino”, quello presentato dalla candidata sindaco Chiara Frontini, uno dei punti forti del suo programma elettorale che prevede la completa riqualificazione dello storico e centrale quartiere, da tempo teatro di microcriminalità cittadina.
La giovane aspirante sindaca ha messo quindi in cima alla lista la sicurezza urbana, declinata nel controllo del territorio che lei stessa vorrebbe affidare a vigili di quartiere, incalzata dal nuovo candidato di Viterbo 2020, Umberto di Fusco, ex dirigente della polizia, durante una conferenza stampa: “Perché un luogo sia sicuro bisogna non solo correre ai ripari, ma soprattutto prevenire, con risposte immediate ai cittadini. Quindi aumento di telecamere e immediatamente istituzione di vigili di quartiere, antenne di riferimento ai quali segnalare spiacevoli situazioni e disagi”.
Ma a dire la sua sulla questione sicurezza in centro, è intervenuto Maurizio Rizzo, anche lui candidato a sostegno di Frontini e anche lui già dirigente della polizia di Stato con 37 anni di servizio presso la polizia locale di Viterbo, che conosce bene la situazione “sia i pregi che i difetti”, e lo fa attraverso le colonne di un giornale on line, specificando innanzitutto che non esistono “quartieri di serie a o di serie b. Non avrebbe alcun senso, se non quello di mera propaganda politica, istituire i vigili di quartiere a S. Faustino e non anche a Pianoscarano o nella zona di Piazza Fontana Grande o nel resto del centro storico, cosa peraltro già tentata senza successo negli anni passati”.
In poche parole i vigili di quartiere o ci sono per tutti o per nessuno, e a quanto pare, più probabile la seconda ipotesi, vista la carenza di organico che vede costretti gli agenti ai turni più impensabili.
“Nel corso della conferenza stampa Umberto di Fusco nell’illustrare parte del programma del Movimento 2020 in materia di sicurezza urbana si è soffermato sull’importante necessità di istituire la figura del vigile di quartiere o per meglio dire vigile di prossimità, figura che, come ha correttamente detto Di Fusco, non deve essere vista come colui deputato esclusivamente all’antipatico compito di chi eleva sanzioni ma che deve essere il riferimento e, perché no, l’amico dei cittadini. Appare opportuno precisare che nel corso degli ultimi venti anni circa non c’è stata forza politica che non abbia, in occasione di consultazioni amministrative, proposto tale figura”.
E perché poi “Chiara Frontini non venga a trovarsi a non poter onorare quanto proposto”
A deciso di dire la sua “contro il principale problema che altro non è che la cronica carenza di organico della polizia locale e le note difficoltà di assunzione di ulteriori agenti”.
Pensare che proprio Chiara Frontini aveva dichiarato nella stessa conferenza stampa
“E la squadra che fa la differenza, non i personalismi: la mano destra deve sapere cosa fa la sinistra”, mai frase fu più profetica se due ex poliziotti ed entrambi candidati sotto il vessillo di Viterbo 2020, esprimono pensieri al quanto “personali”.
B.F.