Dopo lo schianto ha fatto credere che la ragazza fosse alla guida mentre invece c’era lui. Interrogato in Procura ha cercato di giustificare la sua azione
Viterbo – Era la notte tra il primo e il due marzo quando la 24 enne Valentina Rubino è rimasta coinvolta in un terribile incidente stradale sulla strada Cimina, insieme a lei altri tre amici, ma sarà Valentina ad avere la peggio, morirà infatti dopo qualche giorno nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Belcolle.
Subito dopo l’incidente I ragazzi avevano dichiarato alle forze dell’ ordine che la ragazza si trovava alla guida, cosa che è sembrata subito anomale per la dinamica dei fatti.
Ed ora finalmente la verità, uno dei ragazzi coinvolti nell’ incidente, un trentenne egiziano, ha confessato di essere alla guida consegnandosi spontaneamente alle autorità. Ieri per lui interrogatorio di garanzia di cui è titolare il pubblico ministero Michele Adragna davanti al quale l’arrestato ha confessato al gip di essere alla guida del mezzo.
“Il giovane era sotto shock – ha dichiarato il suo legale Marco Valerio Mazzatosta – ha avuto paura, per lui da quella maledetta notte non c’è stato un attimo di pace. la cosa migliore che potesse fare era costituirsi”.
Da qui la decisione di dire la verità e togliersi quel macigno dal petto, in una confessione che apre ora la strada alla configurazione di altri reati.
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