CIVITAVECCHIA – I carabinieri della locale stazione, con l’assistenza dei colleghi dei comandi di Tolfa e Campo di Mare, hanno arrestato un 32enne del posto, gravemente indiziato del reato di tentato omicidio di una 16enne, anche lei italiana, che aveva conosciuto sui social network e con la quale aveva deciso di condividere il fine settimana.
I fatti
Come ricostruito dai carabinieri, sono accaduti nella notte tra sabato e domenica, quando i militari sono intervenuti in un bed & breakfast del centro storico di Civitavecchia, dopo che i genitori della giovane avevano chiamato in stato di forte agitazione il 112 affermando che la figlia si trovava in pericolo. Quando la pattuglia dell’Arma è intervenuta nella struttura ricettiva, ha sentito le urla della giovane, aggrappata disperatamente alla ringhiera del balcone mentre l’uomo stava cercando di sollevarla di peso e gettarla oltre il parapetto.
Alla vista dei carabinieri, il 32enne ha immediatamente desistito, liberando per qualche istante la giovane che è così riuscita ad aprire loro la porta d’ingresso della stanza. Negli attimi successivi, mentre la ragazza è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo di Civitavecchia, l’uomo, in palese stato di alterazione psicofisica, si è rifiutato di seguire i militari in caserma, distruggendo vari suppellettili della struttura.
Successivamente è stato condotto in caserma e d’intesa con la Procura della Repubblica di Civitavecchia è stato arrestato e associato nel carcere di Regina Coeli. Il Tribunale di Civitavecchia ha convalidato l’arresto disponendo la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa e ai luoghi da lei frequentati.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono effettuate indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.