Fortuna: “Il consigliere si era già distinto in altre occasioni negando le foibe, inneggiando a Tito o esaltando la dittatura del proletariato”
CIVITA CASTELLANA – “Il giorno che più di ogni altro rappresenta la conquista della libertà e democrazia ci troviamo costretti a porgere la nostra solidarietà al sindaco Luca Giampieri”. Inizia così la nota inviata da Edoardo Fortuna del gruppo di Fratelli d’Italia che prosegue:
“Sono inaccettabili il comportamento e le parole riservate al sindaco, dal consigliere di rifondazione comunista Yuri Cavalieri, il quale durante la cerimonia, inconscio dell’etica e del rispetto che si deve al proprio ruolo istituzionale, interrompeva ripetutamente e chiassosamente in sindaco nel suo discorso e successivamente, nella giornata della ritrovata unità nazionale, usava espressioni quali “cerimonia rovinata dall’intervento ripugnante del sindaco di Fratelli d’Italia”.
Ci si potrebbe domandare cosa abbia detto il sindaco di cosi grave da far infuriare tanto il caro Cavalieri ma crediamo che la risposta andrebbe contro ogni logica razionale, istituzionale e anche democratica.
Il fatto curioso è che il discorso del sindaco Giampieri riportava in larga parte le parole del Presidente della Repubblica e per la restante parte elogiava i valori di chi si è battuto per la libertà ieri e chi lo sta facendo oggi. Senza entrare negli stucchevoli paragoni andati in scena in questi tempi tra i resistenti buoni, quelli meno buoni e quelli a metà, ci teniamo a sottolineare la nostra posizione a fianco del sindaco Luca Giampieri e a fianco di chiunque popolo venga invaso con i carri armati e si batta per la propria libertà come il popolo Ucraino. Lo facciamo con forza e determinazione in ottemperanza alla nostra costituzione che all’art 52 stabilisce che “la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”.
La triste verità che vorremo dire è che il comportamento del consigliere Cavalieri sia una spiacevole sorpresa per noi, invece è solo una consolidata realtà. Già in altre occasione si era distinto negando le foibe, inneggiando a Tito o esaltando la “dittatura del proletariato”.
Purtroppo siamo consapevoli del personaggio, ciò che ci stupisce è come un partito che fa parte delle istituzioni democratiche quale Rifondazione Comunista tolleri un tale comportamento da un proprio rappresentante istituzionale.
Ci auguriamo che questa volta le nostre parole non cadano inascoltate e che in futuro anche per Cavalieri il 25 Aprile rappresenti la giornata della libertà e della democrazia, lontani da quei regimi totalitari che hanno afflitto il 900 italiano”. Conclude la nota.