Fu soprannominato l’uomo cavallo perché famose furono le gare proprio contro i cavalli su percorsi di 20 chilometri e dalle quali usciva sempre vittorioso
VETRALLA – Aveva dodici anni Domenico Baghini, nato a Cura di Vetralla nel 1867, quando rimase orfano. Visse come un piccolo selvaggio, cercando di far fronte come meglio poteva alle difficoltà del quotidiano, tra i boschi e le bestie che portava al pascolo.
Un’abitudine a cavarsela per proprio conto, anche a piedi nudi, e a rincorrere i suoi animali. Un pastore bambino che venne adottato da tutta la città di Vetralla.
Seguiva spesso anche le donne che andavano a lavare i panni al lavatoio e che in qualche modo lo riempivano di affetto anche se poi era abituato a procurarsi il cibo e a dormire da solo. Un vissuto che, oltre la genetica, lo ha reso forte, veloce e intraprendente. Un giorno, davanti alla stazione di Cura di Vetralla, seduto su una panchina vide il nuovo treno a vapore e decise che quel “mostro”, come lo definì lui stesso, non avrebbe potuto essere più scattante e rapido di lui. E così lanciò una sfida, avrebbe corso insieme al treno partendo dalla stazione di Cura per arrivare a quella di Vico Matrino.
Il sentiero non era facile, c’erano pendenze e anche salite non indifferenti, ma Domenico Baghini capì di avere le capacità fisiche per poter vincere la sfida. In quell’occasione, su un percorso complicato di quasi 5 chilometri, arrivò con 50 metri di distacco prima della locomotiva. L’evento fece tanto clamore e da quel momento Domenico Baghini, ormai trentenne, divenne un mito.
Un giornale dell’epoca lo notò e gli chiese di gareggiare alla maratona di Parigi pagandogli il viaggio. Baghini decise di tenere per sé i soldi del biglietto e si recò da Cura a Parigi a piedi, non solo, il giorno dopo disputò la maratona e la vinse. Fu sottoposto a controlli medici con i quali si stabilì che fosse in possesso di una forma atletica fuori dal naturale.
Fu soprannominato l’uomo cavallo perché famose furono le gare proprio contro i cavalli su percorsi di 20 chilometri e dalle quali usciva sempre vittorioso. Un uomo valoroso e fiero dalle doti fisiche non comuni. Fu il sindaco Aquilani, nei primi anni 90, a volere per la prima volta l’istituzione di un trofeo per ricordare Baghini come un concittadino che tanto aveva dato Vetralla, diventando un mito per le generazioni future. “Anche io amo camminare a passo veloce in mezzo ai nostri boschi – dice il primo cittadino – e la figura di Domenico Baghini aveva sempre avuto un grande fascino su di me. Ecco perché ho deciso di istituire questo premio”. Insomma, una straordinarietà che il Comune di Vetralla ha sempre celebrato e ricordato, e così è stato anche domenica sera, quando si è svolto il XXIV Trofeo dell’uomo cavallo in una cosa podistica serale di 10 chilometri.
(fonte: corriere di viterbo)