Col fratello del “Sindaco Pescatore” si è parlato di legalità e di chi ha consacrato a essa la propria vita, perdendola per averla rispettata fino in fondo
LADISPOLI – Una giornata emozionante dedicata alla legalità e a chi ha consacrato ad essa la propria vita, perdendola per averla rispettata fino in fondo: è stato questo il tema dell’incontro fra gli studenti dell’alberghiero di Ladispoli e Massimo Vassallo, fratello di Angelo, il “Sindaco Pescatore”, alla guida della città di Pollica per tre mandati consecutivi, ucciso in un attentato il 5 settembre 2010, mentre rientrava nella sua casa di Acciaroli.
Durante l’incontro con gli studenti Massimo Vassallo ha delineato la figura del sindaco di Pollica ricordando la sua profonda dedizione alla politica vissuta con passione e spirito di servizio.
Un’autentica “rivoluzione culturale ed etica” basata sulla legalità, sull’operosità, sulla salvaguardia e difesa del “bene comune” in ogni ambito della vita sociale e politica. «Angelo – ha ricordato il fratello Massimo agli studenti – aveva un progetto semplice: mostrare un volto del Mezzogiorno sereno e pulito: è il nostro Sud, quello in cui crediamo e per il quale pensiamo valga la pena lottare e spendere le proprie energie, senza risparmiarsi».
Il 5 settembre 2010 alle 22.15 Angelo Vassallo, il “Sindaco pescatore”, viene brutalmente assassinato con nove colpi di pistola nella sua auto mentre rientrava nella sua casa di Acciaroli.
Un delitto che dopo oltre dieci anni non ha ancora un colpevole. I fratelli del “Sindaco pescatore”, Dario e Massimo, non si sono mai arresi e hanno dato vita alla “Fondazione Vassallo” che lavora da anni per sensibilizzare i giovani sui temi della legalità e della giustizia, attraverso incontri nelle scuole, corsi e Scuole di Amministrazione, spettacoli teatrali, fiction televisive, pubblicazioni e libri.