“Il fatto non sussiste”, si chiude così il processo a carico dell’esponente della Lega all’epoca dei fatti presidente della XV Comunità Montana di Arce
FROSINONE – Riceviamo e pubblichiamo: Alla famiglia ed ai “veri amici” più cari che ha chiamato al telefono pochi minuti dopo che il suo avvocato Lara Capitanio dello Studio Pesaturo di Venafro gli aveva comunicato l’esito della sentenza, ha detto commosso ed emozionato: «È finito un incubo durato 6 anni: la giustizia esiste!».
L’ing. prof. Gianluca Quadrini Presidente della Commissione Ambiente della Provincia di Frosinone e Presidente del Gruppo Provinciale della lega “Salvini Premier” imputato per Abuso d’Ufficio per fatti che sarebbero stati commessi quando era Presidente della XV Comunità Montana di Arce; la vicenda risale al 2016 e riguardava atti adottati dall’Ente Montano ed in particolare alcune delibere che avrebbero favorito suoi conoscenti.
Tutto era partito da una denuncia dell’ex presidente dell’Ente Montano che insieme ad una dipendente avevano offeso anche pubblicamente Quadrini nella campagna elettorale per le Comunali ad Arpino del 2018; alla stessa denuncia si era aggiunta, in corso di causa, quella di costituzione di parte civile dell’attuale Commissario della XV Comunità Montana appena insediata.
L’assoluzione di Quadrini, maturata ieri con formula piena («il fatto non sussiste») da tutte le accuse sollevate nei suoi confronti, chiude una bruttissima pagina di una storia che ha creato immotivatamente allo stesso problemi politici e personali anche a causa di certa stampa locale particolarmente attenta a denigrarlo.
«Sono molto contento e pienamente soddisfatto della sentenza che mi assolve con nettezza dal reato di cui ero accusato, abuso d’ufficio, e posso riaffermare che, la mia azione amministrativa, è sempre stata improntata alla correttezza e all’interesse della comunità ed il collegio del Tribunale di Cassino presieduto dal Dott. Marco Gioia che ringrazio per l’attenta analisi della mia questione lo ha riconosciuto.
Un pensiero di gratitudine va all’avvocato Lara Capitanio dello Studio Pesaturo che come strategia processuale ha chiesto di far acquisire tutti gli atti della Pubblica Accusa accorciando l’istruttoria affinché si procedesse subito alla discussione per dimostrare la piena mia innocenza nonostante il processo si sarebbe prescritto di qui a pochi mesi e quindi di fatto sarebbe decaduto, una strategia audace ma sincera che ha chiarito subito tutto.
Ringrazio la mia famiglia, mia moglie Paola, le mie figlie Giulia e Francesca oltre che la mia madre Rita e mio fratello Marco che hanno sofferto con me in questi anni di calvario giudiziario e mediatico ma che mai mi hanno fatto mancare il loro affetto e soprattutto hanno creduto sempre in me e nelle giustizia. Un pensiero va a mio Padre che non c’è più ma che, purtroppo, è stato tirato dentro questa bruttissima vicenda.
Permettetemi di ringraziare solamente gli amici veri, quelli che hanno creduto sempre in me così come anche i rappresentanti politici che si sono fidati della mia innocenza e non quelli che hanno speculato affondando il coltello senza averne motivo.
Grazie a tutti coloro per gli attestati di affetto e solidarietà che mi hanno dimostrato in tutti questi anni di attesa della sentenza. Una manifestazione di vicinanza che mi ha sorpreso positivamente.
Ho subito attacchi politici e personali, alcuni alimentati da cattiveria e cinismo: l’assoluzione mi scagiona pienamente ma non mi risarcisce del fango che mi è stato gettato addosso e soprattutto questo mi spinge ad impegnarmi ancora di più in politica.
Con serenità e fiducia mi accingo a continuare i miei incarichi politici e con affetto sarò sempre vicino agli amministratori che hanno creduto in me sostenendomi sempre compatti anche alle ultime provinciali di dicembre 2021 (ben 97) al di là delle ingiustificate traversie legali.
E’ questa una vittoria della giustizia nella quale ho sempre creduto!”