VITERBO – Due casi di vaiolo delle scimmie sono stati scoperti ieri, 2 giugno, a Belcolle. Si tratta di bengalesi che sono tornati da pochi giorni dopo un periodo nel loro paese d’origine. La notizia del contagio, ancora nella serata di ieri, non era stata ufficializzata dall’assessorato alla salute della Regione Lazio tuttavia ha iniziato a circolare.
Da quello che si è appreso i due bengalesi si sarebbero presentati al pronto soccorso nella tarda mattinata di ieri lamentando dei malesseri e delle piccole eruzioni cutanee. Quando hanno riferito di essere tornati da poco dal Bangladesh sarebbe stato messo in atto dai sanitari il protocollo per la verifica di eventuali virus. Nel pomeriggio sono arrivati i risultati: entrambi sono risultati positivi al test per il vaiolo delle scimmie, il virus che nelle ultime settimane sta facendo tremare l’Occidente anche se sa più parti arrivano rassicurazioni sulla sua bassa pericolosità.
I due bengalesi sono stati messi in isolamento in attesa di ulteriori accertamenti. Non è escluso che possano essere trasferiti, come avvenuto in casi simili finora, allo Spallanzani di Roma.
Proprio ieri mattina il sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri ha fatto il punto sul vaiolo delle scimmie in Italia: 20 casi accertati del tutto dei quali 19 con una storia di viaggio in zone dove sono state evidenziate catene di contagio, e in un solo caso sembrerebbe esservi stata una trasmissione locale. Lo ha detto ai microfoni di Radio Cusano campus. “Visti i tempi di incubazione del virus vi potrà essere nelle prossime settimane un ulteriore aumento di casi ma non arriveremo certamente a nulla di paragonabile al Covid, per la natura specifica del virus, per le modalità di contagio, per la minore gravità delle manifestazioni cliniche, e per la disponibilità di cure e di un vaccino specifico”. Il sottosegretario ha poi sottolineato che “ministero e Istituto superiore di sanità seguono con attenzione l’evolversi della situazione” ma che “gli eccessivi allarmismi sono ingiustificati”.