Domani ultimo giorno di propaganda e nella tarda serata di domenica si conoscerà il nome del successore di Arena
VITERBO – Ultimi due giorni di campagna elettorale nella Città dei Papi. Mai come in questa circostanza è stata così velenosa e senza esclusione di colpi.
Il primo turno ha già riservato tante sorprese a cominciare da alcuni partiti e personaggi politici letteralmente spazzati via dal voto dei cittadini.
Poi il veleno. Tanto. Mai come quest’anno. La posta in gioco era evidentemente alta per qualcuno. Soprattutto per qualcuno che ha contribuito ad alimentare uno scontro ormai sceso a livello personale.
Dei tanti candidati iniziali sono rimaste due donne. Chiara Frontini e Alessandra Troncarelli (rigorosamente in ordine alfabetico). Due donne che non si sono fatte certamente carezze e non se le sono mandate a dire. Due donne all’altezza di questa grande sfida per il rilancio della città di Viterbo lasciata in macerie da Forza Italia (che non sarà più rappresentata in consiglio comunale).
C’è però chi ha contribuito molto affinché lo scontro si acuisse a tutti i livelli. Parliamo di qualche giornalista che, in preda al delirio d’onnipotenza (e non solo), ha continuato ad avvelenare i pozzi ed alzare l’asticella dello scontro.
Su questo ultimo “fenomeno” mediatico hanno messo gli occhi anche gli inquirenti insospettiti da un insolito flusso di denaro che ha alimentato la macchina del fango in corso ormai incessantemente dall’inizio di questa lunghissima ed estenuante campagna elettorale.
Un professionista che sta mettendo in “pregiudicato” anni e anni di polpette avvelenate confezionate ad arte. Si parla di registrazioni fatte di nascosto, spiate, ricatti più o meno velati. Missive anonime. Documenti riservati. Insomma c’è stato di tutto e di più.
C’è da giurare che dopo la fine di questa battaglia elettorale, o per meglio dire guerra, qualcosa che fino ad oggi non si è potuto far sapere nei dettagli emergerà alla luce del sole e servirà per fare chiarezza a tutti i livelli.
Giova ricordare a chi ne ha perso memoria che tutto ha avuto inizio con una campagna di fango nei confronti dell’ex prefetto Giovanni Bruno e proseguita incessantemente per quasi due mesi senza sosta. Campagna di fango che non risparmiato ora questo ora l’altro avversario politico.
Proprio sulla vicenda dell’ex prefetto Giovanni Bruno, ad iniziare dalla fine dello scrutinio si potrà sapere qualcosa in più perché, questo è certo, la Guardia di Finanza e un nucleo di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Viterbo sono al lavoro da tempo. Speriamo che il procuratore Paolo Auriemma prima di lasciare Viterbo faccia un po’ di pulizia.