PERUGIA – Il periodo di grande siccità che sta interessando tutto il Paese, per il lago Trasimeno è una questione di vita o di morte. I dragaggi sono bloccati da oltre 15 anni a causa delle disposizioni previste dal “Testo unico ambientale” che equipara i fanghi a rifiuti speciali, pur essendo materiale assolutamente privo di qualsiasi rischio e anzi usato storicamente come fertilizzante naturale; le alghe si stanno riproducendo a velocità impressionanti; le strutture di adduzione al lago sono insufficienti e inefficienti così come la rete del bacino imbrifero. Questo, complici anche altri fattori come la doppia barriera artificiale rappresentata da ferrovia e raccordo autostradale, ha portato a una drastica riduzione del livello dell’acqua che potrebbe rivelarsi fatale.
«Per risolvere una situazione straordinaria non sono sufficienti degli interventi ordinari» dichiara il senatore Luca Briziarelli della Lega. «Per questo motivo – aggiunge Briziarelli – chiedo che per il Trasimeno sia attivato uno stato d’emergenza che consenta di intervenire immediatamente con una deroga rispetto a tempi e modi per la rimozione delle alghe, per la riattivazione dei dragaggi e per la manutenzione straordinaria dei canali del bacino imbrifero, affidando alla Regione il ruolo di sub commissario come già fatto durante la crisi del 2004».
La Presidente Tesei ha sollevato il tema del Trasimeno durante l’ultima Conferenza Stato-Regione e ha predisposto degli interventi straordinari per fare fronte alla situazione che però non possono andare oltre le regole nazionali.
«Lancio quindi un appello – prosegue il senatore – affinché intervenga il Governo nazionale inserendo anche il Trasimeno nelle aree oggetto della dichiarazione dello stato di emergenza e affinché la realizzazione delle opere di adduzione per il Lago sia inserita nell’elenco delle 20 opere d’adduzione previste dal Decreto Siccità la cui realizzazione è programmata entro il 2024. La situazione è drammatica – conclude Briziarelli – confido che tutti, dalla Regione, agli enti locali, al tessuto economico e sociale si mobilitino per raggiungere questo risultato e invito il Presidente del Consiglio Mario Draghi, che conosce e vive questi territori, a fare un sopralluogo per constatare personalmente quale pericolo stia correndo il quarto lago d’Italia, unico al mondo per le sue caratteristiche».