VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo – L’Università della Tuscia si associa al cordoglio dell’intero mondo accademico per la scomparsa del prof. Grossi, Presidente emerito della Corte costituzionale, storico del diritto italiano e professore per oltre quarant’anni all’Università di Firenze di Storia del diritto. Nel 2016 fu eletto Presidente della Consulta, carica che ha ricoperto per due anni.
Paolo Grossi è stato uno studioso nel senso autentico del termine, appassionato, intellettualmente curioso e con una grande etica del lavoro. Ha saputo formare una intera scuola di giuristi e ha ricoperto con grande equilibrio e autorevolezza il delicato ruolo di Presidente della Corte costituzionale.
Il rettore Stefano Ubertini rammenta che ‘il prof. Grossi, oltre ad essere un insigne accademico e studioso di prima grandezza era un amico dell’Università della Tuscia, presso la quale volle organizzare, quando era Presidente in carica della Consulta, un importante convegno’.
Il 20 ottobre 2017, infatti, presso l’Auditorium dell’Università della Tuscia, nel complesso di S. Maria in Gradi, si svolse il convegno di studi sul tema ‘gli usi civici nella Tuscia: la storia, il regime giuridico e l’utilizzazione economica’ congiuntamente organizzato dall’Ateneo e dalla Corte, e fortemente voluto anche dall’allora vicepresidente della Corte Aldo Carosi.
Il prof. Alessandro Ruggieri, già rettore dell’Ateneo nel sessennio 2013-2019 rammenta del prof. Grossi ‘lo spessore e l’umanità della persona; era semplice, come solo i grandi sanno essere. Ricordo le sue parole di riconoscenza che volle esprimere direttamente al personale dell’Università che aveva organizzato il convegno nonché la sua umiltà e attenzione per tutti i docenti, anche per i più giovani: rimase in sala sino alla fine per ascoltare sino l’ultimo relatore’.
Il prof. Sotis, Presidente del Consiglio di corso di studi unificato in Giurisprudenza e in Security and Human Rights, ricorda del Professor Grossi ‘la grande passione civile, la sconfinata cultura e la straordinaria umanità. Ha cambiato il modo di vedere il diritto mostrando la sua dimensione sociale, plurale e costituzionale e ha dedicato la sua vita a formare al meglio i giuristi, anche alla Tuscia, in cui tanti studenti e docenti hanno avuto il privilegio di conoscerlo’.
L’Università della Tuscia si unisce al dolore di familiari e amici.