La donna ha inviato una durissima mail al direttore del personale Paolo Iarlori che, come accaduto in passato, non brilla per interventismo (nonostante la croce celtica al collo)
CIVITAVECCHIA – Una telecamera in ufficio pubblico. Ce ne sono tante e ovunque ma questa sembra essere davvero “particolare”. Siamo alla Civitavecchia Servizi Pubblici. Questo apparecchietto elettronico, da quanto raccontato puntava il suo obiettivo “sotto” la scrivania di una impiegata.
Tutto questo viene dettagliatamente raccontato in una durissima mail, con tanto di firma, da parte di una impiegata di CSP, inviata ai vertici politici della società partecipata del Comune di Civitavecchia e al direttore del personale Paolo Iarlori.
Quest’ultimo, famoso per gli atteggiamenti pilateschi nei confronti del personale, ha ricevuto questa mail l’8 luglio scorso.
La donna non solo ricostruisce l’accaduto ma fa anche il nome di chi, quella presunta telecamera illegale, l’avrebbe posizionata in modo da osservarle, dice lei, la biancheria intima.
La donna nella missiva denuncia che, verso metà giugno, le apparecchiature elettroniche quali computer e telefoni, avevano spesso delle strane interferenze.
Dopo giorni passati a capire cosa potesse essere l’origine di quei disturbi la donna individua una telecamera. Oltre a rivenire la telecamera ha scoperto che l’impiegato che la utilizzava poteva collegarsi anche da casa.
Insomma una vicenda al momento fumosa e frutto di una denuncia circostanziata da parte della dipendente ma sulla quale andrebbe fatta chiarezza e, nel caso ci fossero conferme, prendere provvedimenti nei confronti di chi quell’oggetto ha messo in funzione senza avvisare le colleghe presenti nella stanza. Potrebbe anche starci che quella telecamera si possa essere spostata inavvertitamente o mossa dal vento. Sarebbe opportuno che Paolo Iarlori, famoso interventista stile X Mas che gli è valso il soprannome “Prete” confessi gli impiegati e faccia chiarezza sui fatti denunciati da una dipendente che a lui si è rivolta.