CIVITAVECCHIA – “In merito alle notizie stampa apparse ripetutamente su alcuni blog e testate giornalistiche locali e relative alla segnalazione di una dipendente circa la presenza di una telecamera presso il suo ufficio, corre l’obbligo dell’Azienda di avere attivato tutti i controlli e le indagini necessarie ad appurare la oggettiva e reale portata dei fatti, è ora possibile rendere noto agli organi di stampa che l’indagine interna si è conclusa con la relativa notifica al dipendente della contestazione disciplinare”.
Lo dice il presidente del Cda della Civitavecchia servizi pubblici srl Fabrizio Lungarini che interviene sulla vicenda con una nota ufficiale.
“Gli accertamenti – prosegue – si sono svolti mediante acquisizione di testimonianze da parte degli altri dipendenti che hanno avuto accesso all’ufficio in questione, al materiale controllo della telecamera incriminata attraverso un consulente informatico, l’acquisizione di una relazione da parte della persona sottoposta a controlli, provvedendo al contempo alla sua rimozione dal ruolo che lo stesso rivestiva in azienda e che giustificava la detenzione della telecamera-fototrappola.
Allo stesso tempo il dipendente è stato anche prudenzialmente assegnato ad altro ufficio.
La videocamera è risultata essere delle dimensioni di mezzo metro di lunghezza per 25 cm di profondità, dotata di un pannello solare per la ricarica e due antenne per l’invio di dati e in alcunmodo occultato alla vista degli altri dipendenti dell’ufficio.
Dopo faticose ricostruzioni di comunicazioni via email con il gestore telefonico verso il quale era stato aperto un ticket di guasto e analizzando le email scambiate tra gli uffici interni, si è perfino giunti ad acquisire un fotogramma scattato dalla stessa fotocamera nel periodo di interesse che ha consentito di stabilire con precisione il puntamento della stessa al momento dei fatti.
L’immagine acquisita ha così appurato che l’occhio della telecamera era puntato verso l’angolo formato dalla finestra e il muro senza alcuna possibilità di osservare l’interno dell’ufficio, con ciò escludendo in maniera certa tutte le pruriginose illazioni alimentate a più riprese dai blog e riviste scandalistiche locali.
Questa approfondita e minuziosa indagine ha visto impegnati il Direttore Generale e il Capo del Personale per settimane, spese anche nello studio delle normative interne in tema di Privacy, Statuto dei Lavoratori e Policy di gestione dei dati, in un clima aziendale sereno e collaborativo e che ha visto la dipendente tutelata in maniera completa, consentendo alla stessa di svolgere le sue
mansioni con la consueta e riconosciuta professionalità.
Pur escludendosi i paventati reati, permane ferma la volontà dell’azienda di attivare il meccanismo della contestazione disciplinare nei confronti del dipendente per i comportamenti residui e che si considerano comunque rilevanti, garantendo anche a quest’ultimo il legittimo diritto di difesa a norma del CCNL di riferimento”.
“A margine di questa vicenda – conclude Lungarini -, il CdA e questo Presidente, avendone fondato motivo, ha inteso anche arginare un fenomeno ricorrente presso la nostra azienda che risulta vittima troppo spesso di fughe di notizie incontrollate che permettono all’esterno di attingere a fonti confidenziali interne in danno dell’immagine della stessa azienda per la quale lavorano.
La delicatezza di quest’ultimo accertamento, condotto nel pieno e analitico rispetto della dignità, dei diritti e della riservatezza dei dipendenti (ai quali è stato preventivamente consegnata adeguata informativa e assicurata perfino la presenza di un proprio consulente), è oggetto di una ulteriore consulenza tecnica che ha già prodotto alcune inequivocabili tracce di cessione all’esterno di documenti aziendali riservati al CdA.
Della vicenda e dei profili di contorno ho provveduto a ragguagliare il Sindaco, socio unico della CSPsrl, con il quale è in corso una costante interlocuzione a tutela dell’immagine della Società e dell’Amministrazione Comunale”.