In due sulla moto l’hanno aspettato uscire di casa, seguito per qualche centinaio di metri e giustiziato bordo strada
SORIANO NEL CIMINO – Salvatore Bramucci, domenica mattina, non sapeva di avere appuntamento con la morte. Uscito di casa alle 8 è stato affiancato da uno scooter, forse una moto, con a bordo due persone.
Il sicario ha eseguito la sua missione mortale riservando a Bramucci il trattamento che la Camorra riserva a chi ha compiuto uno sgarro non perdonabile.
La pistola a tamburo, probabilmente una calibro 38, ha fatto il suo lavoro. Sei colpi e nessun bossolo a terra. Nessuna traccia. O meglio, la firma è stata lasciata con il metodo di esecuzione.
Tre colpi al volto che hanno un significato ben preciso in certi ambienti.
Lui Salvatore Bramucci, aveva un permesso per uscire di casa per 3/4 ore al giorno ma solo all’interno dei confini della provincia di Viterbo.
A settembre avrebbe finito di scontare la detenzione domiciliare. Forse si è rimesso a girare per rimettere in piedi i lavori lasciati in sospeso.
Bramucci era uno con metodi spicci. Botte da orbi a chi non onorava i debiti con lui. I rapporti con gli albanesi ma, c’è dell’altro. C’è qualcosa che potrebbe essere accaduta tempo fa.
Tutte cose da verificare ma, chi conosce determinati ambienti è certo, il sicario adesso ha troppo vantaggio e passate le 48/72 ore difficilmente si potrà risalire alla sua identità a meno che, il tipo di omicidio, sia stato studiato per depistare gli inquirenti.
Soriano nel Cimino – Bramucci ucciso per un regolamento di conti