VITERBO – Commemorati questa mattina, nella frazione di Ponte di Cetti, il brigadiere Pietro Cuzzoli e l’appuntato Ippolito Cortellessa, alla presenza dei familiari delle vittime e delle istituzioni cittadine è stato ricordato l’agguato in cui caddero i due militari dell’Arma, avvenuta 41 anni fa per mano di terroristi. In una estate già riscaldata dagli omicidi per mano di Cosa Nostra del capitano dei carabinieri Basile a Corleone e del procuratore Costa a Palermo, alle ore 12 dell‘11 agosto 1980, solo 9 giorni dopo la strage della Stazione di Bologna, tre terroristi a volto coperto rapinano la filiale della banca del Cimino nel quartiere Pilastro di Viterbo. Il maresciallo Pietro Cuzzoli e dall’appuntato Ippolito Cortellessa in servizio di pronto intervento intercettarono poco dopo i tre sospettati in località Ponte di Cetti, intenti a salire su un autobus diretto a Roma. Decidono quindi di intervenire e bloccarli, da qui la colluttazione che porterà al ferimento di uno dei malviventi e la morte dei due carabinieri a colpi di arma da fuoco.
Le successive indagini appureranno che i tre soggetti erano terroristi del gruppo Prima Linea e assicurati alla giustizia qualche mese dopo. Nella stessa giornata a Montefiascone, il comandante della locale stazione dei Carabinieri, maresciallo maggiore Antonino Rubuano, impegnato nelle incessanti ricerche dei terroristi, rimane vittima di un grave incidente stradale nel quale perde la vita. Nel 1982 viene conferita al maresciallo Pietro Cuzzoli e all’ appuntato Ippolito Cortellessa la medaglia d’oro al valore militare con le seguenti, rispettive, motivazioni: “Capo equipaggio di autoradio, impegnato con militare dipendente nella ricerca degli autori di audace rapina ad istituto di credito, poi risultati appartenenti a pericolosa formazione eversiva, nel corso di operazione di controllo di elementi sospetti, veniva proditoriamente aggredito e ferito con un colpo do pistola da uno dei banditi che si era mimetizzato con i complici tra un gruppo di persone in attesa di trasporto urbano. Benché menomato dalle lesioni riportate, ingaggiava violenta colluttazione con l’aggressore, riuscendo a ferirlo con la sua stessa arma e cessando di lottare solo quando veniva raggiunto mortalmente da altri quattro colpi. Mirabile esempio di eccelse virtù militari, fulgido ardimento ed assoluta dedizione al dovere, spinti con serena consapevolezza fino all’ estremo sacrificio. Viterbo, 11 agosto 1980”. Ai due Carabinieri viene concessa anche la medaglia d’oro di vittime del terrorismo. Nel 2011 il Presidente della Repubblica concede anche al maresciallo Antonino Rubuano la medaglia d’oro di vittima del terrorismo. Prima della santa messa commemorativa, il comandante Provinciale colonnello Andrea Antonazzo, unitamente ai familiari dei caduti e alla presenza del vescovo, monsignor Lino Fumagalli, del sindaco Chiara Frontini, del viceprefetto vicario, Andrea Nino Caputo, e del presidente della Provincia, Alessandro Romoli, ha deposto una corona di alloro alla lapide che li ricorda a Ponte dei Cetti.