Dato per scontato il risultato a favore del centrodestra nei collegi uninominali, nel Partito Democratico è caccia ad un posto al sole garantito dai listini proporzionali. Tra questi anche i plurinominali Lazio 2 che invece di essere assegnati a rappresentanti del territorio serviranno per garantire i big di Roma
FROSINONE – Il valzer delle alleanze della scorsa settimana ha lasciato un quadro politico ben definito: alle prossime elezioni del 25 settembre il centrodestra si aggiudicherà la maggior parte (o forse la quasi totalità) dei collegi uninominali d’Italia.
Con il Lazio che non sarà un’eccezione, anzi. Nelle province la sfida del maggioritario viene intesa dai papabili candidati di centrodestra come una blindatura e rampa di lancio verso il Parlamento.
Diverso, invece, lo stato d’animo di chi sta dall’altra parte, con quell’Enrico Letta che un giorno chiude l’alleanza con Calenda (dicendo una cosa), mentre il giorno dopo chiude con Fratoianni (dicendone un’altra).
Nel PD è caccia al posto nei listini proporzionali e, vista la quantità dei big romani e la limitata disponibilità nella Circoscrizione Lazio 1 (Roma e provincia), molti prenderanno armi e bagagli e si trasferiranno, fino al 25 settembre, nelle province laziali.
Nella Circoscrizione Lazio 2. La provincia di Frosinone, per l’elezione alla Camera dei deputati, è ricompresa nel “Lazio 2 – P02”, che comprende i tre collegi uninominali delle province di Latina e Frosinone, al quale sono assegnati 4 seggi.
Al Senato rientra nel “Lazio – P02”, che elegge 6 senatori e comprende un vasto territorio insieme a quello della provincia ciociara.
La politica di Enrico Letta del “dentro tutti”, da Di Maio a Tabacci, da Fratoianni e Bonelli alla Bonino, costringerà la sua segreteria ad opzionare i posti eleggibili del “Lazio 2” a favore di molti big di Roma, che altrimenti resterebbero fuori dal Parlamento.
Penalizzando chi, nel territorio della provincia di Frosinone, da anni tiene unito l’elettorato di centrosinistra e dialoga giornalmente con i rappresentanti del territorio.
Tra questi, in primis, quel Francesco De Angelis che un posto in posizione eleggibile lo merita più di un “catapultato” che visiterà la ciociaria soltanto dal 25 agosto al 25 settembre.
Una scelta, quella del Segretario PD, che l’elettorato di centrosinistra della provincia di Frosinone difficilmente capirà.
De Angelis, per la lista del Partito Democratico, porterebbe quel valore aggiunto che altri non possono avere. Si stima che la sua presenza nelle liste PD potrebbe portare alcune migliaia di voti in più alla accozzaglia messa in piedi dal segretario Letta.
Sicuramente più di un Di Maio o di un Tabacci che possono contare sì o no sul voto dei familiari.
Inoltre, molti amministratori locali farebbero campagna elettorale pancia a terra pur di arrivare all’elezione del loro leader provinciale.
Diverso sarà l’atteggiamento in caso di candidature tipo Lorenzin, Di Biase, ecc. (tanto per fare un esempio) che sul territorio avranno poi un impatto vicino allo zero assoluto.
Una scelta insensata che nello schieramento di centrodestra (almeno in Fratelli d’Italie e Lega) hanno deciso di evitare. Prima il territorio e le persone che hanno fatto crescere il partito in quella determinata zona, la “catapulta” può attendere.