PROCENO – “Odori nauseabondi provenienti da aziende agricole limitrofe non mi permettono di sviluppare con regolare continuità il mio lavoro”. E’ Doriano Piazzai proprietario del Ristorante “Vecchio Forno” di Proceno, ultimo paese della Tuscia ai confini con la Toscana, a sfogarsi. “Convivo con questa situazione da 30 anni, e nonostante si siano susseguite diverse amministrazioni, non hanno mai trovato soluzioni idonee. Anzi, proprio nell’ultimo Consiglio Comunale, di fronte alla mia ennesima richiesta di approfondimento mi hanno allontanato dall’aula”.
La soluzione secondo Piazzai risiederebbe nell’ausilio di depuratori e smaltimento dell’eternit. “Veniamo da un difficile periodo di pandemia. Abbiamo lavorato molto meno ma abbiamo pagato sempre più tasse. Ed adesso che stranieri ed italiani iniziano nuovamente a ripercorrere la Via Francigena la mia “stazione di ristoro” ubicata lungo l’arteria viene quasi del tutto dimenticata per l’insalubrità dell’aria. Ad un produttore di una linea cioccolatiera – sottolinea – sarebbe andata a genio la mia struttura. Se l’aria fosse stata pulita avrebbe acquistato, aperto una filiera di produzione e dato lavoro a circa 20 persone provenienti non solo da Proceno ma anche dai paesi limitrofi”.