Sandro Rossi: “Consegneremo la nostra Rosina al suo convento”
VITERBO – “Ripartiamo con accortezza ed entusiasmo”. Queste le parole della sindaca Chiara Frontini che ha oggi annunciato in Comune, il Trasporto della Macchina di Santa Rosa edizione 2022. Con lei nella sala consiliare, il presidente del sodalizio dei facchini Massimo Mecarini, suor Francesca, superiora del Convento di Santa Rosa, l’assessora Patrizia Notaristefano, il vicario della diocesi don Luigi Fabbri, il capo di gabinetto della sindaca Umberto Di Fusco, il comandante della polizia locale, Mauro Vinciotti, il costruttore della Macchina Vincenzo Fiorillo, l’ideatore architetto Raffaele Ascenzi, oltre alla presenza del questore, del prefetto e del presidente della Provincia.
“Quest’anno sarà la festa di tutti i viterbesi, e proprio a loro abbiamo dato il diritto di prelazione sull’acquisto dei biglietti per assistere al trasporto. Le vendite sono sold out, ci attendiamo una città stracolma”. E per questo non mancano le raccomandazioni. “Chiedo ai cittadini di distribuirsi lungo tutto il percorso, per evitare sovraffollamento e calca, soprattutto a via Marconi, dove quest’anno transiterà la Macchina. Ai soggetti fragili le autorità sanitarie consigliano l’utilizzo della mascherina nei luoghi affollati, ci tengo a ribadirlo. Sarà un trasporto all’insegna della sobrietà, pur non trascurando la sua diffusione, che prevede tra l’altro la diretta su TV2000 e servizio della rai. Stiamo imbastendo anche una serie di rapporti con il mondo, grazie all’ufficio relazioni internazionali del comune, per questo tra gli invitati ci saranno una serie di personalità straniere, tra cui l’ambasciatrice Greca”. La sindaca ha tenuto per sé le deleghe al Trasporto della Macchina di Santa Rosa e il brand Unesco proprio per l’importanza che rivestono sulla vita cittadina.
Il presidente Romoli ha ringraziato le Forze dell’ordine che si spendono per la riuscita del Trasporto su due fronti: ordine pubblico e contrasto al virus.
Don Luigi Fabbri ha invece affondato sull’aspetto più intimo e religioso della festa ricordando l’ importanza del 2 settembre, giorno in cui sfila per la città il cuore della piccola Rosa accompagnato dal Corteo storico. Corteo che non “esce” da tre anni e che quest’anno ne compie 46.
”La Bellezza della santità di Rosa si realizza attraverso tutto quello che accade in questi giorni, non dimentichiamo, attraverso le continue celebrazioni liturgiche in suo onore, di dirle una preghiera”.
Sarà presente al trasporto monsignor Jose Rodriguez Garballo, segretario della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, molto legato a Viterbo, una delegazione della comunità ortodossa romena e di quella Ucraina.
Diversi posti saranno riservati ai diversamente abili e alcune finestre del comune alle case famiglia, ha sottolineato l’assessora ai servizi sociali Patrizia Notaristefano che ha aggiunto: “Abbiamo pensato alle persone più fragili che spesso hanno meno possibilità degli altri”.
Suor Francesca ha ricordato l’ importante mostra “La Forza della Fede” su Santa Rosa, che si sta svolgendo al convento fino al 31 ottobre.
Questo trasporto, ha ricordato Massimo Mecarini: “Sarà dedicato ai morti per covid e ai popoli oppressi dalla guerra, mentre, una dedica molto più intima è quella al nostro facchino Roberto Ubaldi detto “Baffino” prematuramente scomparso a soli quarant’anni. Ai giornalisti Patrizia Coppa e Gianni Uggeri”.
Tra le novità: due madrine a celebrare l’evento, le campionesse, una di di pattinaggio Ludovica Delfino e l’altra di Muay thai Sveva Melillo. E ancora, percorso di 700 metri in più, con il passaggio a via Marconi, e dopo il trasporto dal 7 al 10 settembre cene in piazza con accompagnamento musicale.
Il capo dei facchini, Sandro Rossi, anche lui visibilmente emozionato nel ricordare Ubaldi, ha parlato dei “suoi” facchini: “Quando li mettiamo sotto la macchina sono in perfetta forma perché vengono sottoposti a numerosi controlli medici. Abbiamo 9 nuovi facchini, e fatto alcuni cambi, chi ha preso il posto di Ubaldi verrà chiamato “Baffino” in ricordo dello splendido ragazzo che ha fatto parte di questa nostra famiglia. Il percorso è più lungo quest’anno ma non ci preoccupa proprio perché sono tutti in ottime condizioni. Partiremo come sempre da piazza San Sisto, poi piazza del Comune, fino ad arrivare a piazza del Teatro dove gireremo a sinistra per arrivare a via Marconi con una pausa a piazza della Repubblica e poi verso il Sacrario dove gireremo per tornare a piazza del Teatro. Dagli Almadiani ci aiuteremo con delle corde perché lì c’è un dislivello di cinque metri anche se non sembra. Infine la salita che è il pezzo più facile. Quello che dà meno pensiero perché quando arriviamo lì è finita. Neanche noi capiamo come sia possibile ma accade tutti gli anni, lì la macchina vola. È una sensazione inspiegabile non so chi è che la guida, ma è il pezzo meno faticoso, quello della consegna di Rosina al suo convento”.
L’ ideatore Raffele Ascenzi ha raccontato dei dipinti realizzati dall’artista Telari nel 2019 e che oggi sono stati coperti con il bianco sporco, colore originale della macchina. “Con il covid prima e il cambio d’amministrazione poi, abbiamo capito, insieme al costruttore Vincenzo Fiorillo, che per le modifiche dovevamo aspettare. Ora sono al suo interno, come dentro restano le preghiere di tutti i fedeli, migliaia di messaggi trasportati in casse dentro alla macchina, così come le targhe in ricordo dei facchini deceduti. La macchina è splendida e conservata in modo impeccabile, la renderemo ancora più splendente con nuovi punti luce di fiamma viva e poi finalmente il trasporto potrà tornare sulle spalle dei facchini”.
b.f.