Dichiarazioni ridicole dei leader del partito tra le quali primeggiano quelle di Letta e Zingaretti
LATINA – Nelle 22 sezioni su 116 in cui si è votato il 4 settembre, i voti del centrodestra sono aumentati portando Zaccheo ad un passo dalla vittoria al primo turno. Spetta a Forza Italia staccare la spina ad un’amministrazione ostaggio dell’anatra zoppa.
Il PD festeggia la “Vittoria di Pirro”. Un tweet di Chiara Colosimo, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e candidata per il centrodestra nel collegio uninominale di Latina, rende l’idea della striminzita vittoria di Coletta nel capoluogo pontino. Il candidato del centrodestra Vincenzo Zaccheo, infatti, non ha superato il 50% dei voti per una manciata di preferenze.
Zaccheo avrebbe dovuto ottenere oltre il 61% dei consensi nelle 22 sezioni in cui si è votato nella giornata di ieri, ma si è fermato al 60,50%, mentre Coletta ha raggiunto il 34,74%. In sole 22 sezioni su 116 il candidato di centrodestra ha ottenuto 5877 voti, quello di centrosinistra soltanto 3375 voti (34.74%). Se si sommano i risultati del turno elettorale di ottobre 2021 e quello di ieri, Zaccheo ha raggiunto il 49,8% complessivo.
Pochissimi voti hanno impedito a Zaccheo di trionfare (78, ndr) in quello che possiamo considerare un primo turno delle amministrative di Latina in differita: 116 sezioni a ottobre 2021 e, tra queste, 22 rimandate al voto dal Tar il 4 settembre 2022.
Letta, Zingaretti, Astorre e tutto il PD hanno esultato come una vittoria nel Campionato del Mondo dopo lo scrutinio di questa notte, arrivando a dire che il risultato delle politiche del 25 settembre e delle regionali che si svolgeranno tra qualche mese è ancora tutto da scrivere. Dimenticano di dire, però, che il centrodestra nelle 22 sezioni in cui si è votato ieri ha aumentato i suoi voti, mentre il centrosinistra è arretrato.
Basti pensare che il distacco tra Zaccheo e Coletta nelle sole 22 sezioni in cui si è votato ammonta a 2502 preferenze, una media di 114 voti in più a sezione per il centrodestra.
Inoltre, rimane ancora, come “spada di Damocle” per la giunta Coletta, il fenomeno “anatra zoppa”.
Il centrodestra, come voti di lista, ha superato il 50% e Coletta non può governare senza il sostegno dei consiglieri eletti nel centrodestra. Prima della sentenza del Tar l’amministrazione pontina si reggeva soltanto grazie all’aiuto dei tre consiglieri di Forza Italia.
Cosa succederà ora? Possibile che il coordinatore regionale di Forza Italia, Claudio Fazzone, candidato del centrodestra unito nel collegio del senato che comprende le province di Frosinone e Latina, continui a tenere in vita la maggioranza di sinistra nel capoluogo pontino? Chiede voti al centrodestra per essere eletto e poi sostiene il sindaco vicino al PD?
Il senatore di Fondi in campagna elettorale è stato abbastanza chiaro. Il 25 luglio, in un evento pubblico, ha detto che il partito di Forza Italia è coeso: “Vogliamo vincere con Zaccheo e governare la città. Vincenzo vive Latina, ha l’orgoglio di essere latinense: soffre a vedere la città sporca, le strade non percorribili, in fondo alle classifiche. I cittadini ci giudicheranno su cosa avremo saputo fare”.
Il giorno dopo Fazzone ha rincarato la dose aggiungendo “Abbiamo dato i nostri voti (durante la permanenza di Coletta alla guida della città) in assoluta trasparenza, spiegando sia agli alleati di centrodestra sia alla città, che lo facevamo per non lasciare Latina in balia di un lungo commissariamento e con la speranza di vedere realizzati alcuni importanti punti programmatici necessari a risollevare la città. Qualunque sarà la decisione, il centrodestra si riunirà e deciderà insieme. Anche di mandare a casa l’amministrazione”.
Coletta, quindi, dovrà provare ad amministrare con i voti del centrodestra, e Forza Italia, che schiera Fazzone candidato unitario al senato della coalizione FdI, Lega e FI, dovrebbe fare da stampella all’amministrazione PD. Un rompicapo che dentro Forza Italia molti mal digeriscono. Tra gli azzurri non sono pochi a spingere per togliere il sostegno alla maggioranza di centrosinistra.
Nella maggioranza che sostiene Coletta sono coscienti delle difficoltà, per questo stupiscono i toni trionfalistici di Letta, Zingaretti e Astorre.
Forza Italia può decidere da un momento all’atro di staccare la spina. Cosa molto probabile vista la “battaglia elettorale“ che i partiti stanno affrontando in vista delle politiche del 25 settembre. Competizione che non finirà a fine mese, ma proseguirà almeno fino ai primi mesi del 2023 con le elezioni regionali.
Fazzone e Forza Italia decidano dove stare. Con il centrodestra che porterà in dote i voti per il collegio uninominale del senato, o con Coletta?
Il PD festeggia la “Vittoria di Pirro”.