VITERBO – Da alcuni giorni è operativo il nuovo angiografo cardiologico presso la sala di Emodinamica dell’unità operativa di Cardiologia dell’ospedale Belcolle, diretta da Luigi Sommariva.
L’installazione dell’angiografo cardiologico di ultima generazione, finanziata dall’Unione Europea – Next Generation EU, nell’ambito della Missione M6 del PNRR, ha impegnato risorse per un valore di oltre 380mila euro. L’intervento, nel suo complesso, ha richiesto una importante e meticolosa organizzazione sin dalla fase di progettazione, a livello clinico-sanitario, locale e regionale, per garantire la continuità delle prestazioni in urgenza e non, attraverso gli stessi servizi interventistici della Asl, oltre che con la rete regionale. I lavori, svolti nel periodo centrale estivo al fine di minimizzare il possibile disservizio legato al fermo attività, hanno incluso infatti l’adeguamento della sala angiografica, con interventi di tipo edile e impiantistico, attraverso una complessa partecipazione di imprese e risorse tecniche e sanitarie della Asl.
“Si concretizzano le risorse del PNRR. Il Lazio è la Regione più avanti in termini di gare. Un lavoro di profondo rinnovamento tecnologico che sta interessando tutte le strutture del sistema sanitario regionale” ha commentato l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
“Dalla settimana in corso – spiega Luigi Sommariva – è nuovamente tornata operativa la sala di Emodinamica dell’ospedale di Belcolle, consentendoci di riprendere a pieno ritmo le attività che dal 18 luglio avevamo trasferito in coabitazione/ospitalità presso la unità operativa di Radiologia interventistica. Al di là dei ringraziamenti di rito, la nuova sala di Emodinamica succede alla precedente strumentazione inaugurata nel 2009 dopo aver consentito lo studio di ben 8mila pazienti in questi 13 anni di lavoro, con egregi risultati oltre che tecnici anche assistenziali. La nuova strumentazione della quale si è dotata la unità operativa semplice di Emodinamica della Cardiologia, è il frutto della evoluzione tecnologica di 10 generazioni tra l’angiografo precedente e l’attuale. Questo dato si traduce in una qualità d’immagine rivoluzionata nella definizione dei particolari, che in passato poteva essere ottenuta esclusivamente aumentando la dose di radiazioni erogate, con l’intuibile prezzo di un aumentato rischio per i pazienti e per gli operatori. Viceversa, dopo poco più di un decennio, le nuove soluzioni tecnologiche hanno consentito di coniugare una qualità eccelsa della immagine con una riduzione di raggi erogati pari a 10 volte il passato. Questo comporta pertanto una ridotta esposizione ai raggi e un più basso rischio di danni secondari alle radiazioni per entrambi (medico e paziente)”.
Il nuovo angiografo consente, inoltre, grazie alla migliore qualità delle immagini, di poter identificare, utilizzando specifici algoritmi, la presenza di stent coronarici “ultrasottili” senza dover necessariamente iniettare il mezzo di contrasto. “Sorvolando su specifici vantaggi procedurali – prosegue Sommariva -, la riduzione della somministrazione di mezzo di contrasto è un ulteriore elemento di sicurezza per il paziente, considerata la potenziale lesività della funzione renale che può provocare.
“Accanto a questo aspetto – aggiunge il direttore generale della Asl, Daniela Donetti -, la tecnologia ha anche rivolto la sua attenzione a altri ambiti volti ad offrire un prodotto di maggiore qualità in termini operativi, ma ancor più assistenziali. Il sistema installato si presta al collegamento con l’intera rete immagini ospedaliera. La console della Emodinamica consente, infatti, di consultare sia le precedenti indagini del paziente, ma anche di prendere visione di tutti gli esami eseguiti (come indagini tac, indagini vascolari periferiche, tac coronariche e scintigrafie miocardiche). Questo aspetto in futuro verrà integrato dalla possibilità di consultazione degli esami ecocardiografici per poter avere un quadro diagnostico completo e programmare la più opportuna strategia possibile nei diversi scenari. Entriamo a pieno titolo, quindi, nell’attualissimo capitolo della telemedicina, versante che vede la nostra azienda impegnata in un programma vasto e articolato di progettualità, alcune delle quali già messe a terra, che presenteremo nel corso di un workshop la settimana prossima presso l’ateneo della Tuscia”.