Uno dei presunti sicari dell’uomo di Civitavecchia portava i camion pesanti con le strumentazioni della RAI. Tonino Bacci, uno dei presunti killer, venerdì scorso in spiaggia con due bottiglie di champagne
SORIANO NEL CIMINO – La conferenza stampa tenutasi ieri in Procura per illustrare l’arresto dei presunti killer di Salvatore Bramucci non ha aggiunto informazioni sul movente, sul o sui mandanti. Le ragioni di questo efferato omicidio rimangono, almeno per il momento, sconosciute.
Non è stato detto che tipi di rapporti c’erano tra i due sicari finiti in manette dei quali non sono state fornite le generalità in conferenza stampa ma che sono emersi dalla lettura dell’ordinanza di arresto.
Il primo di questi è Tonino Bacci detto “Tony”, 48enne di Roma. Di lui si sa poco che niente. Fa l’autista di mezzi pesanti che trasportano le attrezzature della RAI in giro per l’Italia. Sul suo profilo facebook si possono vedere le sue passioni, le macchine di lusso con le quali si fa fotografare nei concessionari e la bella vita.
Una foto recentissima, del 9 settembre scorso, lo ritrae in spiaggia con due bottiglie di champagne.
Sempre nell’ordinanza, l’unica cosa certa è che Tony Bacci aveva rapporti con un familiare delle vittima, una donna, che è stata probabilmente già iscritta sul registro degli indagati. Con lei almeno tre telefonate il giorno precedente l’omicidio.
Era il tardo pomeriggio di sabato 6 agosto quando la donna riceve le telefonate di Tony.
Bramucci, al momento dell’agguato mortale, alle ore 8,20, sembra stesse chiamando al telefono la moglie, quando è stato bloccato dalla macchina dei killer ed ha apostrofato “annamo daje, oh”.
Sembrerebbe, circostanza non confermata, che proprio mentre pronunciava quella parola si sentano in sottofondo i colpi di pistola che hanno messo fine alla sua esistenza.
Il delitto è avvenuto vicino la sua abitazione nel comune di Soriano nel Cimino in provincia di Viterbo in Contrada Madonna di Loreto.
Dai fermi immagine fornite dai carabinieri è possibile notare il capo di Salvatore Bramucci appoggiato sul volante privo di vita. La macchina, come da noi scritto nell’immediatezza degli eventi, ha un solo foro di entrata sul parabrezza e gli altri colpi sono stati sparati dal fianco sinistro della vettura. Un colpo avrebbe perforato anche la mano di Bramucci forse nell’estremo tentativo di difesa dal suo assassino.
Anche se la “batteria” era composta da più persone a sparare è stato soltanto uno di loro. L’altro finito in manette insieme a Tonino Bacci è Lucio La Pietra, anche lui 48enne di Roma.
Presunzione di innocenza
Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.