MONTEFIASCONE – Zahi Awass Segretario generale del Consiglio supremo delle antichità egizie, ha ricevuto il premio “Uomo dell’anno 2022” durante una cerimonia svoltasi presso la Rocca di Papi di Montefiascone. Dopo la città di Cortona nel 2014, spetta al colle falisco “scegliere”, come ha ricordato la sindaca Giulia de Santis, “chi è stato in grado di portare i faraoni nel cuore degli italiani invadendo le case con le sue opere”. Hawass attualmente è a capo di un movimento d’opinione per la restituzione di molti importanti manufatti egiziani antichi, come la Stele di Rosetta, dalle collezioni egizie nel mondo dove esse sono in consegna. Nel luglio del 2003, l’Egitto ha chiesto la restituzione della stessa. E proprio Hawass, al Cairo, ha dichiarato per l’occasione alla stampa che “se gli inglesi vogliono essere ricordati, devono riabilitare la loro reputazione, offrendosi volontariamente di restituire la pietra, perché è l’icona della nostra identità egizia”. È più volte apparso in televisione per smentire le teorie pseudoscientifiche inerenti alla costruzione extraterrestre dei siti (teoria degli antichi astronauti). Nel gennaio 2005 Hawass ha promosso la costituzione di una commissione di studio per indagare le cause di morte del faraone Tutankhamon, che si credeva morto in modo violento, per una ricalcificazione occipitale descritta e visibile in una radiografia del 1968, che deponeva per una morte lenta, nel giro di più di 30 giorni. Lo studio è stato condotto con tecniche non invasive sulla mummia per mezzo di una tomografia assiale computerizzata (CT SCAN o TAC), eseguita al Cairo, da una squadra di medici egiziani, un professore di medicina legale, un conferenziere in radiologia, un professore di anatomia, due professori di radiologia, sotto la supervisione di Hawass stesso. La mummia prelevata dal suo sito nella, Valle dei Re è stata trasportata a breve distanza su una apparecchiatura avanzata di esplorazione radiologica (TAC) alloggiata all’interno di un rimorchio, donata al consiglio supremo delle antichità dalla Siemens e dal National Geographic Magazine. Questa tomografia è servita anche per eseguire delle ricostruzioni computerizzate del volto, del cranio e del corpo di Tutankhamon. I risultati dello studio di 1.700 immagini, sono stati sottoposti a giudizio di due medici italiani e uno svizzero e resi noti l’8 marzo 2005 dallo stesso Hawass: “il leggendario re egiziano Tutankhamon morì di una gangrena fulminante, dopo una frattura esposta del femore sinistro, procurata il giorno precedente la sua morte“. Escludendo la meningite fulminante da Neisseria e un’infezione streptococcica che conducono a morte in 3-5 giorni, così fulminante, resta soltanto una infezione tetanica.