CIVITAVECCHIA – Un progetto di grande valore, innovativo e multidisciplinare, che vede coinvolti storici, medici, antropologi e religiosi e che in città ha potuto contare su diverse realtà, a disposizione per lo stesso obiettivo: i frati Cappuccini, il presidente della Società Storica Enrico Ciancarini e quello della Fondazione Cariciv Gabriella Sarracco, la clinica Siligato del dottor Antonino Amaturo e le onoranze funebri Angeloni.
E con il coinvolgimento del paleopatologo Francesco M. Galassi è stata eseguita una tac sulle reliquie di Santa Costanza, di circa 1900 anni, custodite nella chiesa di San Felice da Cantalice.
Il corposanto è arrivato poco prima delle 13,30 a via Buonarroti: la statua di cera con all’interno parti ossee della giovane martire è stata sottoposta ad una tac, sotto l’occhio attento di studiosi e professionisti presenti.
«Ad una prima valutazione storica, morfologica e radiologica basata su radiografie del corposanto – hanno spiegato – ora si aggiunge la possibilità di effettuare una più compiuta valutazione dei segmenti scheletrici contenuti all’interno del simulacro della Santa, potendo così ricavare informazioni biologiche standard sui resti stessi, sul loro stato di conservazione nel corso del tempo e sulla tecnica utilizzata per arrangiarli tra loro. Sarà, forse, anche possibile provare a ricavare qualche dato paleopatologico sugli stessi resti».
L’analisi tomografica del corposanto di Santa Costanza permetterà di espandere le nostre conoscenze su questo reperto di grandissima importanza sia la fede cattolica, sia per la rilevanza che esso riveste per la storia dei beni culturali ecclesiastici nonché per gli studi antropologici. Si tratta di un progetto di grande valore, che vede coinvolti storici, medici, antropologi e religiosi. Ad una prima valutazione storica, morfologica e radiologica basata su radiografie del corposanto, ora si aggiunge la possibilità di effettuare una più compiuta valutazione dei segmenti scheletrici contenuti all’interno del simulacro della Santa, potendo così ricavare informazioni biologiche standard sui resti stessi, sul loro stato di conservazione nel corso del tempo e sulla tecnica utilizzata per arrangiarli tra loro. Sarà, forse, anche possibile provare a ricavare qualche dato paleopatologico sui suddetti resti. L’acquisizione delle immagini tomografiche e la loro riproduzione digitale in 3D permetteranno anche di rendere “immortale” il corposanto di Santa Costanza, conservandosi una riproduzione grafica oltre al corposanto vero e proprio, aspetto da non sottovalutare visti i continui danneggiamenti causati dal tempo e dal vandalismo a beni culturali antropologici (e non solo) in tutto il mondo. Le immagini radiologiche saranno analizzate presso il centro di ricerca FAPAB Research Center (Avola, SR) dal paleopatologo prof. Francesco M. Galassi, professore associato presso la Flinders University (Australia) e docente di anatomia a contratto presso l’Università di Bologna, grande studioso di queste tematiche e dalla sua collega, la dott.ssa Elena Varotto, lecturer presso la Flinders University e da anni titolare di docenze in paleopatologia e archeotanatologia presso l’Università di Catania dove è anche cultore della materia in storia della scienza, nonché attiva da molto tempo come CTU antropologa forense.