SANTA MARINELLA – Riceviamo e pubblichiamo la nota del Comitato “2 Ottobre”: Sui progetti di messa in sicurezza di Ponton del Castrato siamo ancora all’anno zero. L’ultima conferenza dei servizi indetta dal Comune di Santa Marinella in data 27 settembre u.s. si è risolta con un nulla di fatto.
L’Autorità di Bacino ha confermato la non conformità ad un progetto definitivo del fosso Ponton del Castrato, che l’amministrazione ha riproposto più volte da due anni e mezzo, difforme dal progetto preliminare approvato dalla Commissione Tecnica Regionale (che prevede l’eliminazione del rischio di un evento Trentennale).
Il progetto preliminare nel 2016 fu inserito dalla Regione Lazio al primo posto nella graduatoria dei progetti finanziabili con fondi europei per un indice di priorità ALTISSIMA così motivata: “pericolosità in modo grave di nuclei abitati, infrastrutture e la possibile perdita di vite e della completa funzionalità dei manufatti”. Il rischio di perdita di vite umane decretò la massima urgenza per i progetti di Ponton del Castrato e di Castelsecco.
Il progetto presentato dall’Amministrazione prevede invece sostanziali modifiche al preliminare, non consentite in forza dell’ATTO di IMPEGNO sottoscritto con la Regione Lazio. Tra le modifiche ci sarebbe il dimezzamento della capacità di invaso della vasca di espansione, riducendone l’effetto mitigativo atteso.
L’Amministrazione avrebbe dovuto seguire scrupolosamente le indicazioni del progetto preliminare alla base del finanziamento oppure sottoporre le modifiche all’esame della Commissione Tecnica Regionale, come previsto nell’atto di impegno. Alla mancata
osservanza della procedura si debbono quindi ritardi e perfino il rischio di perdita del
finanziamento. Sulla base di un progetto difforme al preliminare, gli uffici tecnici del Comune hanno poi avviato l’iter della conferenza dei servizi che dal 30 marzo 2020 si trascina fino ad oggi, con l’esito che conosciamo.
Il Sindaco ha ripetutamente dichiarato che l’Autorità di Bacino avrebbe imposto la realizzazione di una vasca di espansione di 9 ettari (per la piena duecentennale), rendendo l’opera irrealizzabile. Queste affermazioni sono prive di fondamento perché in nessun atto trasmesso dall’Autorità di Bacino appare tale indicazione, eppure esse sono state utili per giustificare tre anni di inoperosità amministrativa per non dire altro (imperizia e superficialità).
Per questo motivo un gruppo di cittadini che vivono nell’area a più elevato rischio di inondazione e di vita, preoccupati dal verificarsi di eventi estremi in molte parti d’Italia, si è fatto promotore dell’iniziativa, consegnata al Sindaco il 31 agosto u.s., di richiedere l’intervento di un Commissario ad Acta che operi in sostituzione all’Amministrazione che, al suo insediamento, aveva già acquisito i fondi stabiliti per la messa in sicurezza dei cittadini di Alibrandi ma l’inerzia degli uffici preposti ha lasciato la situazione invariata.
Comitato “2 ottobre”