VITERBO – Talete, già nel 2021, aveva debiti per circa 18 milioni e cause milionarie in essere, ma anche tre possibili partner privati. A dirlo è la due diligence redatta dalla società specializzata Kpmg. Il documento, chiesto da Talete stessa nel marzo dello scorso anno, è arrivato solo il 2 settembre, quando la situazione finanziaria della Spa pubblica era già precipitata.
Dunque, ad oggi, questa due diligence (costata circa 110 mila euro) non serve più a nulla, se non a fornire quello che era il quadro clinico della società al 31 dicembre 2021. Che, comunque, seppur considerato “buono” dall’amministratore unico Salvatore Genova, destava già più di qualche problema da non sottovalutare.
La Kpmg ha passato al setaccio un campione rappresentativo di conti patrimoniali, in particolare immobilizzazioni, crediti, liquidità, ratei e risconti attivi e passivi, conti di capitale, fondi e debiti.
Già nelle prime pagine del dossier, alla premesse, gli analisti scrivevano che “all’invito a manifestare il proprio interesse a rilevare il 40% delle quote, avevano partecipato tre società”.
Nel 2021, dunque, i possibili partner privati erano tre ma, non essendo noti i nomi, è impossibile sapere se ad oggi la suddetta disponibilità sia rimasta. E questa, perlomeno per chi spinge verso la privatizzazione, è – o era – una buona notizia. Quelle brutte arrivano nei capitoli in cui si parla di debiti e contenziosi amministrativi. Sempre riferendoci al 31 dicembre dell’anno passato, i debiti di Talete toccavano quota 18 milioni. I più ingenti dei quali con le società Suez (quasi 4 milioni), Hera Comm (3 milioni e mezzo), Enel (1 milione e mezzo), Siit (1 milione e 200mila) e Acea (più di mezzo milione).
Oltre ad altre aziende, però, nell’elenco rientrano anche i comuni di Viterbo (1 milione e mezzo), Civita Castellana (1 milione e duecento mila euro) e Tarquinia (1 milione e duecento mila euro). E vanno citati anche quelli con il Consorzio Medio Tirreno In (mezzo milione circa), i cui rapporti con Talete sono stati anche monitorati da un’indagine della Finanza. Per quanto riguarda i contenziosi milionari, invece, 48 cause pendenti per un valore di 668 mila euro, due per un valore di 4 milioni ed altre da somme “minori” ma pur sempre rognose. Quale sia la reale situazione finanziaria di Talete ad oggi, resta un mistero. La certezza è che entro fine mese il piano di ricapitalizzazione dovrà essere sottoposto a soci e collegio sindacale. Solo in quel momento si capirà quale potrà essere il futuro.