Favori a società in odore di Camorra, perquisiti uffici, macchine, casa e luoghi nella disponibilità del dirigente indagato per corruzione insieme al collega gaetano
GAETA – Questa mattina agenti della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) si sono presentati in tutti i locali (case, uffici, cc.) nella disponibilità del dirigente Lucio Pavone (nella foto), responsabile della sede di Gaeta dell’Autorità ed hanno effettuato lunghe e minuziose perquisizioni.
Uomini impiegati su Gaeta, Civitavecchia e Castelvolturno alla ricerca di qualcosa che potrebbe essere utile all’indagine in piena evoluzione.
Pavone, insieme a Guido Guinderi, funzionario dell’ufficio lavoro portuale ed autorizzazioni sono finiti sul registro degli indagati con l’accusa di corruzione. Avrebbero favorito Raffaele Trapanese, titolare della Star Center Italia con sede legale a Castel Volturno in provincia di Caserta, città che confina proprio con Gaeta ad ottenere il rilascio di una concessione e utilizzo di una banchina.
La perquisizione è avvenuta a distanza di qualche giorno dalle sommarie informazioni rese da diverse persone informate su fatti tra cui l’attuale presidente, Pino Musolino (totalmente estraneo ai fatti perché da poco alla guida dell’AdSP) e che ha messo a disposizione degli inquirenti tutta la documentazione richiesta.
Dal quel poco che era trapelato la scorsa settimana dal fronte investigativo le indagini sono condotte dal sostituto procuratore aggiunto alla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli distaccato a Santa Maria Capua Vetere, Gerardina Cozzolino.
Questo perché, secondo l’accusa, un’autorizzazione demaniale sarebbe stata rilasciata in cambio di assunzione di un proprio familiare da parte della nuova società concessionaria per quanto riguarda Guinderi mentre per Pavone al momento non si conoscono con precisione le accuse ma la sua posizione sembra essersi ulteriormente aggravata.
L’ipotesi accusatoria mossa anche alla Star Center e del suo titolare, conosciuta al momento, sarebbe quella di corruzione nei confronti di due alti funzionari, di Gaeta, dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale.
Raffaele Trapanese è titolare della “Star Center Italia” di Castelvolturno, impegnata a svolgere corsi di formazione e di sicurezza sui luoghi di lavoro in favore degli aspiranti marittimi.
Se la parte teorica veniva svolta in sede, a Castelvolturno la società domitiana ha chiesto ed ottenuto, nonostante le riserve dell’associazione degli operatori portuali di Gaeta, la concessione di un tratto di banchina del “Salvo D’Acquisto” per ormeggiare i propri mezzi con cui effettuare le prove pratiche in mare.
Sempre secondo l’accusa, con la complicità del dirigente Pavone, Guido Guindieri, uno dei due indagati, avrebbe garantito il rilascio della concessione demaniale alla società di Castelvolturno.
Alcuni anni fa il nome di Raffaele Trapanese e quello della “Star Center Italia” di Castelvolturno sono finiti in altri filoni d’inchiesta coordinate dalla dottoressa Cozzolino, relativamente all’esistenza di un’organizzazione a delinquere dedita a commettere il reato di falso, con il rilascio di false attestazioni a favore di alcuni marinai senza che frequentassero i corsi di formazione per il personale marino.
Presunzione di innocenza
Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.