Chi vi abita, arbitrariamente, la chiude e la apre. Iniziati i lavori su una rupe senza l’autorizzazione della Sovrintendenza
VITERBO – Via San Giovanni Decollato è una delle strade più antiche di Viterbo. Costeggia la Chiesa del Lazzaretto a ridosso di piazza del Sacrario. Era stata realizzata per portare il più velocemente possibile gli appestati nel cortile della chiesa di San Giovanni Decollato che prima si chiamava Santa Maria della Ginestra o Lazzaretto.
La via San Giovanni Decollato un tempo era il tracciato di una antica via di origine etrusca che oggi da Porta Faul sale al colle della Trinità.
Questa zona la si conosce anche con il nome di Lazzaretto, perché ospitò i malati delle tante epidemie che colpirono la città, come il tifo, il vaiolo, la peste, la spagnola. Questa chiesa ai tempi dell’assedio dell’Imperatore Federico II, nel 1243, insieme al convento controllava tutta la zona di valle Faul, e quindi aveva anche una funzione strategica militare, ed infatti fu l’Imperatore Federico II che realizzò le due piazzole esterne per posizionarvi le catapulte e con queste colpire Viterbo, che a quel tempo da porta Faul a porta Bove era sprovvista di mura.
Questa chiesa era di proprietà dei monaci dell’abbazia di Sassovivo, in provincia di Perugia, i quali la diedero in enfiteusi ai frati francescani. Nel 1524 Viterbo viene colpita dalla peste, i malati sono tantissimi, ed allora i Priori decisero di mandare via i frati e di requisire questa chiesa per adibirla a Lazzaretto.
L’epidemia durò 5 anni, ma i frati che erano stati sfrattati furono però cacciati definitivamente forse perché non furono del tutto rispettosi, durante quel periodo, della regola di San Francesco. Poi nel 1855, ci fu un’altra epidemia a Viterbo, il colera, e la chiesa venne di nuovo adibita a lazzaretto e gestita dal Comune di Viterbo. Attualmente è chiusa e non visitabile, come la maggior parte dei siti di interesse turistico e che si trovano nel centro storico di Viterbo.
A questo bisogna aggiungere che i proprietari dei terreni e della villa costruiti sopra la rupe del Lazzaretto (sarebbe curioso vedere se sia tutto in regola) hanno chiuso la via e stanno facendo i lavori per allargare un accesso ai terreni dove si trovano olivi, vigne e le comodità di casa che dovrebbe appartenere all’ex sindaco di Viterbo Pio Marcoccia.
I vigili urbani hanno controllato chi ha autorizzato la chiusura della via?
L’ufficio urbanistico ha verificato se ci sono le autorizzazioni per fare quei lavori?
La Sovrintendenza ha autorizzato lo scavo di una rupe che ha una storia secolare?
Dare risposte ai cittadini indignati che hanno segnalato la cosa crediamo sia un atto dovuto.