L’ivoriano ha violentato e partecipato attivamente all’omicidio di Meredith; invece di pentirsi racconta altre verità (mai provate durante il processo)
PERUGIA – Deve “essere espulso” dall’Italia Rudy Guede, l’ivoriano che ha da poco terminato di scontare la condanna a 16 anni di reclusione per l’omicidio di Meredith Kercher, compiuto a Perugia nel novembre del 2007.
A ribadirlo è l’avvocato Luca Maori, che fu difensore di Raffaele Sollecito, definitivamente assolto con Amanda Knox dall’accusa di avere partecipato al delitto. Per il legale è “grave” che Guede (in quale ora vive a Viterbo) “possa legittimamente rimanere nel nostro territorio nazionale”.
“La legge italiana – sottolinea l’avvocato Maori in una dichiarazione diffusa oggi – è molto chiara in tema di permesso di soggiorno: non può essere concesso in alcun caso a persone che abbiano commesso reati gravi ed in particolare l’omicidio volontario. Guede non ha un permesso di soggiorno in quanto il suo originario è scaduto. Gli è stato concesso una volta scarcerato, uno temporaneo per dargli modo di usufruire dell’affidamento in prova, permesso che non è più valido e, pertanto, se non revocato ciò dovrà essere disposto immediatamente perché ormai Guede è un soggetto libero, peraltro senza permesso di soggiorno, che non potrà mai essergli concesso, e, quindi dovrà essere espulso”.
Per il difensore di Sollecito “se ciò non avvenisse le Autorità del luogo di residenza del Guede commetterebbero un evidente omissione”. “Sono convinto, anche per onorare la memoria della povera Meredith Kercher – aggiunge -, che questo individuo che tanto scompiglio e dolore ha creato nelle famiglie Kercher, Sollecito e Knox e tanti danni di immagine ha arrecato alla città di Perugia e all’Italia intera, debba definitivamente essere allontanato dal territorio italiano”. Secondo Maori “non è assolutamente vero quello che afferma e cioè di essere il capro espiatorio perché ‘povero nero’.”
“Guede era al tempo – prosegue – tutto tranne che povero; era infatti stato affidato a una famiglia molto abbiente di Perugia ed ha avuto tutte le possibilità di vivere in maniera più che dignitosa se non agiata, fare sport, studiare, svolgere qualsiasi attività di suo piacimento. In altri termini lo stesso ha avuto più chances di affermarsi rispetto al 95% dei ragazzi bianchi della città di Perugia”.
A Viterbo lo hanno accolto come un eroe e giustificano quanto di terribile ha compiuto accollandosi tutte le colpe senza mai raccontare la verità. Tutti fanno finta di non ricordare che questo soggetto, oltre ad aver partecipato attivamente all’omicidio della studentessa americana, l’ha anche violentata.