ROMA – Più di cento membri del clan e aequestri di milionari sono stati effettuati l nella capitale in questi ultimi anni. Così i Casamonica hanno “colonizzato” la provincia romana.
L’allarme arriva dopo l’ultima indagine della Direzione regionale antimafia sull’esistenza di “giovani discendenti” della famiglia Sinti più temuta d’Italia in vari sindacati criminali. L’area generale del commercio illecito non è più il territorio della Romanina o del Tuscolano: l’attenzione si è infatti spostata sull’hinterland, dove i clan si sentono più lontani dai radar delle forze dell’ordine.
Spaccio, strozzinaggio, racket e riciclaggio in attività commerciali in vari “sottoboschi”, come ristoranti, bar e concessionarie di automobili: secondo il responsabile dell’Antimafia, queste sono le attività dei Casamonica verso gli affari in provincia di Roma.
Secondo informazioni provenienti da recenti indagini, alcuni membri del clan si sarebbero trasferiti nei comuni di Palombara, Monterotondo e Fonte Nuova, dove avrebbero occupato case popolari e ottenuto l’accesso al territorio attraverso intimidazioni. Per quanto riguarda le “nuove vittime”, la parola Casamonica evoca ancora molta paura.
Ma mentre la crisi economica e le bollette elevate paralizzano aziende e piccole imprese, soprattutto della provincia, i tentacoli dei Casamonica stanno distruggendo una moltitudine di commerci: persone appartenenti a clan prendono il sopravvento e acquistano quote di società, mascherando il soffocamento dei prestiti che le banche non erogano più. Rapporti dal comune di Palombara Sabina affermano che alcuni uomini d’affari avvicinati (e in alcuni casi minacciati dalle tribù) sono giunti in procura facendo sapere che la loro intenzione è di non cedere le loro attività storiche.